Il fatto potrebbe essere successo nel fine settimana, più precisamente nella notte tra sabato e domenica: alcuni ragazzi, dalle testimonianze minorenni, si sarebbero introdotti all’interno di uno dei tre nidi delle Rocchette di Castiglione della Pescaia, forzando la rete con l’intento di prendere alcune uova. Fortunatamente il guardiano si è immediatamente accorto del fatto, arrivando prima che i ragazzi potessero compiere il fattaccio. Purtroppo, però, il danno era fatto, i ragazzi avevano trovate le uova ed alcune, 15 con precisione, erano state messe dentro ad un secchio con l’intento di portarle via. Come si legge nel comunicato di TartAmare, l’associazione non-profit che si occupa di preservare e tutelare la riproduzione delle tartarughe marine, per queste 15 uova non ci sarà niente da fare, sono state irrimediabilmente compromesse, purtroppo si teme per la salute di tutto il nido (81 uova n.d.r).
Secondo la testimonianza del guardiano di notte dello stabilimento che si trova vicino al nido, un gruppo di quattro o cinque ragazzi, molto giovani probabilmente ancora minorenni, e’ entrato a notte fonda nel recinto scavalcandolo, ha rimosso la grossa ed ingombrante grata antipredazione presente sopra alla camera ed ha scavato portando alla luce alcune uova – si legge nel comunicato -. Sempre secondo questa testimonianza un uovo si è rotto, altre due o tre erano state messe dentro un secchiello ( forse per portarle via) e altre ancora si trovavano sparse in superficie”. Ancora continua dicendo che: ” Ormai il danno è fatto, una quindicina di uova sono irrimediabilmente compromesse e probabilmente tutto quanto il nido (81 uova) non riuscirà ad arrivare a termine. Abbiamo fatto un sopralluogo con i carabinieri forestali, presso i quali abbiamo sporto denuncia e un nucleo speciale ha aperto un’indagine. Sono in atto le procedure per l’identificazione dei colpevoli Ricordiamo che manipolare o sottrarre uova di tartaruga marina da un nido è un reato penale, punito quindi con sanzioni penali. Facciamo presente inoltre che laddove venissero identificati i soggetti, se questi risultino maggiori di anni 14 verranno deferiti all’autorita’ giudiziaria nei modi e nei tempi previsti. Ricordiamo comunque che per il figlio minore in sede civile a risponderne è sempre il genitore”.
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