Dopo la realizzazione del bypass del Galluzzo e il rifacimento della rotonda c’è stato il nulla, il buio. Dall’inaugurazione di quell’intervento, in parte da completare, sono passati quasi due anni e della tranche dei lavori successivi, con i quali doveva proseguire l’opera di manutenzione ordinaria e straordinaria, prevista nel pacchetto triennale dei finanziamenti, non c’è più traccia. Tutto fermo dalla fine del 2017. Anas ha arrestato ogni forma di gestione del raccordo autostradale Firenze-Siena, l’arteria di collegamento, una delle più strategiche per la viabilità della Toscana che mette in comunicazione due delle principali città d’arte d’Italia, dove transitano 25mila veicoli al giorno, azzerando anche il dialogo con le amministrazioni comunali interessate. Cantieri rimasti a metà, aperti e mai conclusi, ferri scoperti e aree degradate in corrispondenza dei viadotti di San Giovanni e delle Terme, restringimenti della carreggiata che causano interminabili code e frequenti incidenti, fanno salire rabbia e preoccupazione nei sindaci dell’area fiorentina e senese, decisi a dare battaglia e a percorrere la linea dura della denuncia e della protesta collettiva. Alcuni di loro, i sindaci di Barberino Tavarnelle e Impruneta David Baroncelli e Alessio Calamandrei, il vicensindaco di Greve Lorenzo Lotti e l’assessore ai Lavori pubblici di San Casciano Niccolò Landi si sono recati alcuni giorni fa per verificare nuovamente le condizioni della strada nei punti più critici.
“E’ l’ultimo appello che rivolgiamo ad Anas perché intervenga nell’immediato – attaccano i sindaci dei comuni di Barberino Tavarnelle, Colle, Greve, Impruneta, Monteriggioni, Poggibonsi, San Casciano, San Gimignano – prima di ricorrere a manifestazioni di ampio respiro, a tutte le forme consentite e possibili per contrastare quella che consideriamo essere una delle vergogne italiane più indecorose. La sicurezza degli automobilisti è una priorità assoluta, stiamo pensando alle migliaia di persone che per motivi di lavoro, studio e turismo transitano sull’Autopalio. Com’è possibile che Anas, indifferente a tutto, alle nostre lettere, alle richieste continue di informazioni e aggiornamenti sullo stato dei lavori, alle petizioni con le quali sono state raccolte centinaia di firme, alle proteste e alle segnalazioni che riceviamo incessantemente dai cittadini, voglia ignorare deliberatamente ciò che sta accadendo senza rendersi conto della gravità delle condizioni nelle quali la strada è sprofondata. Ogni giorno che passa è un pericolo in più che si corre. La viabilità è stata asfaltata a pezzi negli ultimi tre anni e mostra già cedimenti importanti”.
Incalzano gli interrogativi che i sindaci si pongono ormai da mesi senza ricevere alcuna comunicazione. “Perché non si parla più dell’Autopalio? Dov’è finito il pacchetto Anas destinato alla Firenze Siena e finanziato dai precedenti governi, dove sono finite le risorse finalizzate agli interventi previsti per lo svincolo di San Casciano, gli ampliamenti della carreggiata e la revisione di gran parte degli svincoli nel tratto senese? Non c’è più un progetto per questa strada e non abbiamo più un referente di zona con cui confrontarci. Anas, impresa industriale pubblica e società per azioni alle dipendenze dello Stato italiano, è tenuta a darci delle risposte, così come il Governo che ne è diretto responsabile”.
I sindaci non ci stanno a vivere e ad amministrare i loro territori nel silenzio, come soggetti passivi, hanno chiesto un incontro urgente con Anas e il 2 luglio sottoporranno la situazione nuovamente alla Prefetta di Firenze. “Una simile gestione, irresponsabile e vergognosa, non può essere più accettata – rilanciano – se in passato, dal 2011 al 2017, avevamo ottenuto importanti risorse per la manutenzione straordinaria di alcuni tratti ora brancoliamo nel buio più totale. Chiediamo la ripresa dei lavori di adeguamento e la certezza degli interventi previsti nella programmazione vogliamo riportare all’attenzione degli enti competenti, Anas e Ministero, la necessità di intervenire sulle condizioni precarie di un raccordo autostradale ormai dimenticato, chiediamo che gli enti si assumano le loro responsabilità e si attivino per adeguare la strada, rendendola un’infrastruttura sicura e moderna. Attendiamo una risposta nel più breve tempo possibile. La nostra posizione, netta e condivisa, della quale abbiamo informato anche l’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, non si fermerà se non sarà ascoltata. Ci batteremo con tutti gli strumenti a noi consentiti per difendere la sicurezza della strada e tutelare la quotidianità delle migliaia di automobilisti, cittadini e visitatori, che la percorrono soprattutto in questo periodo dell’anno, aumentando il loro peso specifico ora che la stagione turistica è entrata nel vivo”.