“Ho chiesto a Don Vittorio Giglio, vicario della zona, di capire di cosa si tratta”. Così Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, che ha deciso di approfondire il tema dell’esistenza di una presunta baby gang che starebbe agendo a Ponte a Tressa. A segnalare il fatto al cardinale un giovane studente della San Bernardino di Siena che ha chiesto, durante l’iniziativa di commemorazione di Rosario Livatino alla tenuta di Suvignano, come si potesse affrontare il fenomeno. Da qui la decisione dell’arcivescovo di far attenzionare quanto sta accadendo dal responsabile delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi. “Bisogna dare risposte e e aiutare i giovani anche con gesti concreti”, le parole di Lojudice. “Il ragazzo ci ha detto che il gruppo spintona lui e i suoi amici e poi arriva a mettere le mani addosso – continua – . Andrebbe capito se esistono anche fatti di estorsione oppure se si sono fermati solo a questo. Andrebbe inoltre capito se queste persone sono i ‘tre scemotti del quartieri’ che basta spaventare un attimo, se vanno interpellati i loro genitori chiedendogli di tenere a bada i figli o se c’è qualcos’altro”.
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