Era solo, intirizzito dal freddo, seminudo: un bambino di tre anni è stato trovato nel tardo pomeriggio di ieri, quindi col buio già calato, lungo la strada a Cuove, frazione di Rosia.
La donna si è fermata e ha chiamato subito i carabinieri. Ha preso con sé il piccolo, mentre aspettava l’arrivo dei militari, per proteggerlo dal freddo: era vestito solo con una magliettina e una felpa leggera nonostante la giornata gelida.
Il bambino si è messo a giocare con i giocattoli della figlia della signora e ha dimostrato di essere sveglio e vivace, nonostante sia stato solo in grado di dire il proprio nome perché parlava appena e in lingua spagnola.
Quando i carabinieri della stazione di Rosia sono arrivati sul posto, hanno cercato di ottenere qualche informazione dal bimbo per capire da dove provenisse. Intanto, attratti dai lampeggianti delle auto di servizio dei Carabinieri, giungevano la madre e uno zio (fratello di lei) del bambino. Si tratta di cittadini sudamericani che erano in casa nel momento in cui il piccolo era uscito e che non si erano inizialmente accorti di nulla. A loro veniva affidato il piccino. Il bambino si era allontanato di poche centinaia di metri da casa. Aveva rischiato però di poter essere investito da un’auto in transito oppure di finire in uno dei canali che delimitano i campi circostanti. In quel caso avrebbe davvero rischiato di morire dal freddo. Ulteriori accertamenti sono a cura della Stazione carabinieri di Rosia.