Banca Centro Toscana Umbria archivia l’esercizio 2022 in positivo. Nella seduta di lunedì 13 marzo il cda ha approvato il bilancio che sarà sottoposto all’assemblea dei soci: l’utile lordo è di oltre 6,4 milioni di euro, la raccolta globale raggiunge 3,06 miliardi, gli impieghi netti a clientela si posizionano a 1,65 miliardi confermando il forte radicamento sui territori di competenza.
Con il 2022 si è chiuso anche il primo triennio dalla nascita di Banca Centro Toscana Umbria con tutti gli obiettivi economici e patrimoniali di piano industriale rispettati e ha visto realizzarsi, a seguito di scissione non proporzionale, l’incorporazione – sviluppata in collaborazione con la Capogruppo Iccrea – del compendio di competenza della ex Vival Banca.
Da dicembre scorso quindi la BCC opera in Toscana ed Umbria con 72 filiali, con competenza in 182 comuni e 13 province, oltre 22.000 soci e più di 500 dipendenti.
“La visione che, grazie ai soci, ha ispirato il progetto della nostra banca fino alla recentissima ulteriore fusione – ci dice il presidente Florio Faccendi – sta dando i frutti sperati. Pur in un triennio complesso per la pandemia, la guerra, l’inflazione ed il costo dell’energia siamo riusciti a rispettare gli obiettivi organizzativi, reddituali e patrimoniali in linea anche con le attese del Gruppo Bancario Iccrea di cui facciamo parte. Abbiamo mantenuto fermo il principio mutualistico, per noi fondante, dando risposte a soci, clienti e territori di competenza. Stesso impegno stiamo mettendo sul nuovo progetto industriale 2023/2025”.
“Abbiamo lavorato sul modello di business – conferma il vice presidente Carmelo Campagna – in linea con il piano elaborato fin dalla partenza di Banca Centro Toscana Umbria. Un modello relazionale che nel promuovere le attività gestionali della banca favorisse l’integrazione e la preparazione al nuovo dimensionamento connesso alla recente nuova operazione di fusione. Grazie alle nostre risorse umane, altamente qualificate e integrate nei territori, siamo in grado di mettere a disposizione competenze e conoscenze del mercato di riferimento”.
“Si chiude un triennio con risultati positivi – interviene il dg Umberto Giubboni – dove siamo riusciti anche ad over preformare su diversi indicatori. Oltre alla buona redditività ci siamo impegnati, come fatto da sempre, sul presidio dei rischi nel loro complesso ed in particolare quello di credito. In tre anni abbiamo ridotto l’incidenza dei NPE di oltre il 60% e nel contempo mantenuto elevati i livelli di coverages. Un esempio è quello sulle sofferenze, che nonostante gli incassi e le cessioni effettuate mostrano coperture di oltre il 75% ed una incidenza netta dello 0,30%. Tutto questo senza perdere di vista gli obiettivi commerciali con performance in linea con le attese. Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno, professionalità e coesione del nostro personale ed alla fiducia che soci e clienti ci hanno voluto accordare”.
Inizia ora per Banca Centro Toscana Umbria il nuovo piano triennale successivo alla nuova fusione partita nel mese di dicembre, un percorso da fare su tutti i territori dove la banca opera sapendone cogliere peculiarità e necessità. I tempi sono ancora complessi e la prudenza è d’obbligo ma le basi positive ci sono per, come recita la comunicazione della banca, “continuare a crescere insieme”.
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