“Non possiamo perdere l’occasione di far tornare Siena centrale nel rapporto con la Banca Mps, questo è un dato ineludibile. Mi rivolgo a chi ha accettato gli aumenti di capitale ovvero la Fondazione Mps e ribadisco che è necessario fare un’azione risarcitoria”. Lo ha detto questa mattina il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, nella sua consueta conferenza stampa mattutina.
Il primo cittadino ha poi proseguito: “Le iniziative sciagurate di chi ha amministrato prima di me hanno provocato questi problemi, ma noi abbiamo il dovere, e la Fondazione ce l’ha più di tutti, di rimediare a quelle scelte che si sono rivelate sbagliate”. Il sindaco De Mossi ha parlato a lungo della lettera inviata a Fondazione Mps, riguardante la questione del risarcimento. Già nel novembre 2018, come il primo cittadino senese ha ricordato, De Mossi aveva inviato un primo input alla Fondazione Mps inerente alla possibilità di richiedere un risarcimento danni; adesso la cifra stimata e ipotizzata è pari a 3,8 miliardi per le vicende dal 2008 al 2011.
“La mia prima richiesta in tal senso fu nel novembre del 2018 – ricorda il primo cittadino -. Adesso si è reso necessario fare un nuovo sollecito: nell’imminente futuro della banca è indispensabile intraprendere questa iniziativa”. “Non è un problema legato al penale, ma credo che questa azione poteva e doveva essere eseguita prima”, ha detto De Mossi che inoltre ha aggiunto che il motivo dell’azione risarcitoria è quello “di fare tornare la città di Siena al centro delle vicende di Mps. Non va perso tempo, ora è necessario partire. Se le azioni scellerate fatte in passato hanno provocato questa situazione ora c’è il dovere di recuperare ciò che è stato fatto per ridare centralità alla comunità senese rispetto alla Banca”.
La vicenda relativa alla richiesta di risarcimento porta il sindaco a fare una riflessione sul piano politico nazionale. “Politicamente a Siena siamo rappresentati, in termini economici e finanziari, da Pier Carlo Padoan, che però non ha mai brillato per la particolare presenza a difesa della banca – aggiunge De Mossi -. Se c’è batta un colpo! Visto che ci ha portato in questa situazione, visto che ha competenza, ci faccia sapere quali saranno le soluzioni, ci dica quali sollecitazioni ha fatto al Governo nei confronti di questa banca”.
E mentre si sta procedendo verso le nuove nomine di ad e di presidente dell’istituto bancario, il sindaco attacca: “La continuità io l’ho chiesta ma non l’ho ottenuta”. Anche su questo argomento il primo cittadino tuona: “Io non partecipo a nessuna lottizzazione”.
Intanto, incalzato dalle domande da parte dei giornalisti relativamente ad un commento sul rapporto avuto con l’ad in scadenza Marco Morelli, Luigi De Mossi dichiara “che comunque ha fatto un buon lavoro, lui e anche tutto il consiglio di amministrazione. So riconoscere le persone di qualità e Morelli lo è”.
Sono tre poi le priorità elencate da De Mossi per il futuro della Banca. “Siano rispettati i livelli occupazionali, la direzione generale sia mantenuta a Siena e sia mantenuto il rapporto con il Comune. Se questo non accadrà, allora la banca perderà credibilità: se il Monte dei Paschi di Siena ha una storia lo deve soprattutto al suo legame con il territorio e se interrompesse i rapporti con esso, allora, rimarrebbe solo una ‘banchetta’”.
Niccolò Bacarelli
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