Si è dimesso da presidente della Banda Città del Palio Maurizio Bianchini. A comunicarlo è stato lui stesso con una lunga lettera che si riporta integralmente:
“A seguito della nota vicenda della concessione da parte del comune di Siena, dell’immobile della fortezza al Siena Jazz, con la previsione di attivare una nuova condivisione degli spazi dell’immobile dove hanno sede le due realtà, mi sento in dovere di esternare alcune considerazioni. Il comune di Siena ha individuato nell’associazione Siena Jazz il giusto soggetto a cui concedere l’immobile della Fortezza Medicea, questa concessione potrà consentire l’accesso ai fondi del Pnrr da destinare, tra l’altro, ad una riqualificazione dell’intero immobile e delle aree di pertinenza, da tempo lasciate in un degrado più volte evidenziato. Con grande senso di sensibilità e rispetto l’amministrazione comunale ha evidenziato, nelle more del passaggio, la necessità di trovare soluzioni che tenessero conto della presenza e delle esigenze dell’altra associazione-istituzione, rappresentata dalla Banda. I rapporti di grande collaborazione e stima reciproca con il presidente del Siena Jazz, Massimo Mazzini, hanno fatto percepire al sottoscritto, e non solo, una reale opportunità di crescita e vantaggi sia economici e di immagine che potevano scaturire da una fattiva collaborazione tra le due realtà senza che queste dovessero minimamente essere messe in discussione nella propria autonomia e libertà di movimento.
Quando, al momento della ufficializzazione dell’atto di concessione ho sottoposto al consiglio direttivo della Banda la proposta di elaborare un documento dove si evidenziavano le nostre perplessità e si chiedevano le giuste garanzie, c’è stata una presa di posizione inaspettata, anche se legittima, da parte di una parte del consiglio, di chiusura totale ad un dialogo con le controparti (termine improprio vista la disponibilità totale a trovare soluzioni per tutti soddisfacenti), che si è ancor più irrigidito dopo l’intervista ad un giornale locale del presidente Mazzini che ipotizzava l’utilizzo della nostra sala prove quale aula magna, tutt’ora mancante al Siena Jazz, in occasione di lauree o altri rari eventi. Dopo aver chiarito verbalmente con Mazzini ed avergli fatto leggere la lettera-documento che l’indomani avrei inviato sia al comune che al Siena Jazz, abbiamo concordato di aprire un tavolo di trattativa per arrivare ad una pacifica e collaborativa definizione del capitolato di intesa tra le due Associazioni.
A questo punto è accaduto un fatto incredibile ed estremamente grave in quanto, un gruppo di consiglieri, che non si è apertamente palesato, ha deciso di inviare al comune di Siena e agli organi di informazione, un comunicato stampa, dove si elencano tutte le virtù della Banda (e ce ne sono reali) ma si chiude, di fatto, ad ogni possibile trattativa che possa in qualche modo modificare lo stato attuale. Ma la cosa più grave è che, detto comunicato, è stato inviato a firma del consiglio direttivo della Banda, all’insaputa del consiglio stesso, del Presidente ed in assenza di alcuna delibera in tal senso.
In considerazione di questo offensivo e gravissimo atteggiamento, verso il quale mi riservo future azioni, ieri sera ho rassegnato le mie dimissioni da presidente della Banda unitamente ad altri consiglieri di cui ometto i nomi perché questo comunicato è fatto a livello personale”.