Il messaggio di Elena D’Aquanno sulla Fortezza è chiaro: a tre giorni dalla scadenza del bando, Enoteca Italiana Siena è pronta a partire alla grande ma anche, in caso di mancata aggiudicazione dei bastioni che sono stati la culla del marchio, ad attuare un piano B, come è normale che sia. Un linguaggio consono a chi fa impresa e investe. “Siamo imprenditori. Stiamo valutando tutto e vi assicuro che non ci troverete impreparati”, le sue parole. D’Aquanno si trova al Vinitaly dove Enoteca Italiana è tornata dopo oltre dieci anni ed ha registrato un interesse che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa. Il nuovo corso dello storico Ente senese è attenzionato anche dai grandi nomi del vino e dell’agroalimentare. “Registriamo molte richieste sia dai mercati internazionali che nazionali per una realtà, la nostra, di cui lo stesso Vinitaly è stretto erede”, afferma. In prima fila tra i sostenitori c’è Regione Toscana: “Hanno capito l’importanza del nostro marchio. Credono nel nostro progetto, lo sostengono e fanno di tutto per appoggiarci” , prosegue. Da Verona dunque arrivano risposte più che positive. Ma già si guarda, con ottimismo e concretezza, al prossimo anno. “Ringraziamo Città del vino per il supporto. Questo è un sodalizio che andrà avanti nel tempo. Tra dodici mesi saremo ancora più strutturati per accogliere clienti”, continua
Katiuscia Vaselli
Pietro Federici
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