È ormai alla terza stagione in gialloverde Riccardo Riccardini, viceallenatore della Vismederi Costone Siena, che nell’annata 2024/25 assisterà l’head coach Michele Belletti. Per Riccardini, dopo la vittoria del campionato della Serie C della scorsa stagione, si aprono quindi le porte per un’altra sfida: la salvezza in Serie B Interregionale.
1. Quella che sta per iniziare sarà la terza stagione al Costone nelle vesti di viceallenatore. Ormai il Costone è un po’ casa sua?
Sì, sono felicissimo per la conferma del Costone. Fin dal primo giorno in cui sono arrivato qui ho capito quanto fosse interessante il progetto e che tutti erano disposti a dare il massimo per arrivare ai propri obiettivi. Se il campionato del mio arrivo è stato interlocutorio, di investimento, la passata stagione abbiamo dimostrato di avere dentro qualcosa di speciale, di essere forti in campo e fuori. La risposta del pubblico dell’anno scorso è stata qualcosa di bellissimo. Sappiamo che la Serie B sarà tosta, con tante squadre attrezzate e tanti derby, tuttavia la società ha gettato le basi per far bene.
2. Nella sua esperienza ha avuto a che fare con tecnici diversi, com’è adattarsi a stili diversi? Come si sta evolvendo il rapporto con Belletti? Si sente un po’ il responsabile nel gestire la transizione tra i diversi allenatori?
Coach Belletti è un ottimo allenatore e lo ha dimostrato nelle sue esperienze nelle categorie superiori. Sin dal primo incontro l’allenatore ha chiarito quello che voleva da me e da Gianni Terrosi, e questo sicuramente ci ha stimolato e responsabilizzato. È chiaro che ogni allenatore ha le sue priorità e il suo modo di gestire il rapporto con i giocatori, di conseguenza sta a noi dello staff adattarci alle varie esigenze. L’unica cosa che rimane uguale è che dobbiamo sempre dare il massimo.
3. Come vede il Costone che sta nascendo? Quali sono le sue aspettative per la prossima stagione?
La prossima Serie B sarà dura, con tante squadre di livello e mi aspetto un torneo molto equilibrato. La dirigenza è stata bravissima a trovare giocatori dai curriculum importanti ma che soprattutto avessero qualità tecniche e umane di primo livello. Quello che ho imparato è che le squadre non si fanno con i giocatori forti ma con i gruppi forti. Sono sicuro che i nuovi arrivati avranno la capacità di calarsi nel clima che abbiamo costruito l’anno passato e che è stata la nostra arma vincente. Avere a che fare con due stracittadine forse potrebbe alzare il livello delle aspettative, ma noi dovremo mantenere la calma e giocare partita per partita.
4. Quest’anno sarà affiancato nel suo lavoro da Gianni Terrosi, che fino all’anno scorso era un giocatore. Pensa che questa novità possa aiutare il rapporto con il gruppo squadra? Come?
Lo scorso anno, in tempi non sospetti, ebbi a dire a Gianni che lui sarebbe stato un ottimo inserimento nel nostro staff tecnico. Sono contento di essere stato profeta di questo suo passaggio. Sono sicuro che lui si rivelerà importante nel gestire i rapporti con i giocatori e non solo. Un uomo e un giocatore con la sua esperienza sarà fondamentale dentro e fuori dal parquet.