Batterio New Delhi: il direttore generale della Asl Antonio D’Urso incontrerà i sindaci senesi

antonio d'urso asl sud est

Il direttore generale della Asl Sud Est Antonio d’Urso e Simona Dei, direttore sanitario dell’azienda incontreranno i sindaci della provincia di Siena e la direzione dell’azienda ospedaliera senese. Sarà un’occasione importante per approfondire, grazie alla presenza dei professionisti, la vicenda del batterio New Delhi è così verrà dato modo ai sindaci di essere aggiornati e avere un quadro esaustivo e corretto della situazione. Sul superbatterio era intervenuto qualche giorno fa proprio lo stesso d’Urso .“Stiamo lavorando con la massima attenzione per sensibilizzare operatori e comunità sulle buone norme per la prevenzione ed il contenimento delle infezioni, – questo aveva dichiarato – E’ importante sapere che ci sono soggetti colonizzati che non sanno di esserlo e che comunque sono da considerarsi a tutti gli effetti persone sane. Nel caso in cui però, queste stesse persone abbiano delle malattie che compromettono il sistema immunitario, è possibile lo sviluppo di infezioni resistenti ai trattamenti con i farmaci”. 

L’incontro si terrà nella direzione aziendale dell’Aou Senese, lunedì 14 ottobre. La diffusione del batterio è stato argomento dell’interrogazione del consigliere Pietro Staderini di Sena Civitas che, nella seduta odierna del consiglio comunale, ha chiesto di conoscere la reale situazione del “New Delhi” a Siena.”Sono 102 i casi al 26 settembre(link qui) che l’Agenzia regionale della Sanità sta tenendo sotto controllo con un tasso di mortalità al 37% rispetto ad altri batteri resistenti agli antibiotici – spiega Staderini-, chiedo di essere aggiornato sul reale stato di diffusione, il numero di decessi a Siena potenzialmente correlativi al batterio anche a seguito delle recenti raccomandazioni dei medici e del dipartimento di sanità. E inoltre se sono state attivate misure straordinarie in merito”.

Nella risposta, l’assessore alla Sanità Francesca Appolloni, ha sottolineato “quanto la denominazione “superbatterio” è scientificamente scorretta perché tecnicamente non esiste alcuna classificazione in tal senso. In quanto, infatti, un Enterobatterio appartiene a una famiglia di microrganismi che fanno parte della normale flora microbica intestinale. Come per altri batteri e virus che possono infettare l’uomo, la trasmissione da un soggetto a un altro può avvenire prevalentemente per via oro-fecale. E’ per questo che, come per altri microrganismi, per prevenirne la diffusione viene raccomandato di attenersi alle comuni misure igieniche, prima fra tutte, il lavaggio delle mani(link qui) “.

Sullo stato di diffusione della malattia, spiegando la natura del batterio e il suo habitat idoneo nonché ripercorrendo quanto avvenuto negli anni passati in Italia, l’assessore ha proseguito dichiarando che: “in Toscana la diffusione si è osservata più recentemente in alcune aree con l’individuazione del fenomeno grazie all’attenzione dei laboratori della Rete delle Microbiologie cliniche toscane. Anche l’Aous notifica periodicamente all’Agenzia Regionale di Sanità i nuovo casi di Ndm al fine di monitorare la situazione locale in tempo reale. Quanto al numero di decessi a Siena, potenzialmente correlabili alla contaminazione, la Direzione dell’Aous afferma che ad oggi non ci sono morti direttamente correlati alla contaminazione o alla infezione Ndm. Resta fermo, comunque, che i rari casi in cui il batterio è stato ritrovato nel sangue di pazienti presso l’Aous, si parla di persone anziane, fragili per un quadro patologico importante, situazioni di immuno-depressione. E’ opportuno ricordare che un paziente colonizzato non è un paziente infetto né malato. L’Azienda, al fine di garantire la massima trasparenza, ha chiesto di implementare l’attività di riscontro diagnostico e ha avviato, secondo le indicazioni regionali, gli interventi volti a sorvegliare l’evoluzione del fenomeno tramite screening attivo soprattutto in specifici reparti quali terapie intensive, oncologia, onco-ematologia, trapianti, cardiochirurgia, malattie infettive, medicine utilizzando sia metodiche tradizionali che metodiche molecolari. Contestualmente al potenziamento dello screening, sono state messe in campo anche il rafforzamento delle procedure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture e l’adozione degli schemi terapeutici più adeguati per il trattamento delle infezioni da batteri NDM”.