Beko chiude, Siena rilancia: il nuovo inizio dopo la fine di 58 anni di produzione

La produzione domani si fermerà dopo 58 anni, ma oggi il consiglio comunale ha deciso all’unanimità di non far calare il sipario su viale Toselli. Palazzo Pubblico entra con il 20% nel capitale di Sviluppo Industriale Siena, la società creata da Invitalia per reindustrializzare il sito ormai ex Beko.

Parliamo di un’operazione complessiva da oltre 8 milioni di euro: 4,7 per l’acquisto dell’immobile e 2,64 per i lavori. Il Comune partecipa con una quota da 528 mila euro, inserita in un impegno complessivo da 1,7 milioni che però dovrebbe scendere a 1,2 milioni. La priorità sarà la bonifica, la riqualificazione e la nuova copertura, con l’avvio dei lavori previsto per metà 2026. Intanto prosegue la ricerca di nuovi soggetti interessati al progetto di rilancio industriale dell’area.

“La soluzione radicale dello stabilimento di Siena, paradossalmente, apre almeno in teoria prospettive più rosee rispetto al perdurare di una situazione di incertezza e difficoltà che tutt’oggi l’azienda fa vivere ai lavoratori nel resto d’Italia”, spiega il sindaco Nicoletta Fabio ai giornalisti.

Soddisfatti del voto odierno i sindacati.

“Bisogna ricordare che l’obiettivo è sempre quello di tutelare l’intero perimetro dei lavoratori. Nella nostra testa ci sono sempre 299 lavoratori. Perché è un investimento non solo per chi resta, ma anche per il futuro – così Massimo Martini, Uil Uilm Siena. E il fatto che ci sia un impegno fino al 2050 vuol dire che c’è la volontà di dare un segnale importante alla città di Siena, affinché ci sia uno sviluppo industriale e manifatturiero a lungo termine”.

Domani l’addio della multinazionale turca sarà occasione per un evento davanti alla fabbrica, a cui parteciperanno operai, cittadini e politici.

“Per i lavoratori chiederemo risposte coraggiose e un patto con le istituzioni”, afferma Daniela Miniero della Fiom. “Sarà una pagina che porta con sé un sentimento di nostalgia, perché si chiude la produzione a Siena dell’elettrodomestico dopo 58 anni. Ma quella di domani non vuole essere soltanto una pagina triste: vuole essere un monito. Domani la Beko spegne le macchine, ma resta su Siena la parte più importante, ovvero quella dei lavoratori”.

MC