Siena

Beko, Giani al tavolo: “L’immobile può essere acquisito solo da soggetti come Invitalia”

Le leggi italiane “consentono l’acquisto dell’immobile soltanto a soggetti come Invitalia e quindi vedremo se le parole del Ministro in questo senso si concretizzeranno”. Lo riferisce Il Governatore della Regione Eugenio Giani dopo che si è svolto il tavolo urgente a Firenze sulla vertenza Beko. Presenti oggi pomeriggio sindacati, la presidente della provincia di Siena, Agnese Carletti, il sindaco di Siena, collegata in remoto, Nicoletta Fabio.

Con Giani l’assessore Simone Bezzini. E il consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali del presidente, Valerio Fabiani.

“E’ un tavolo che ha rimesso i puntini sulle ‘i’ a proposito dei rispettivi ruoli e delle competenze nello sviluppo unitario della trattativa, sia che porti alla revisione dei piani industriali, e quindi all’impegno di includere Siena in Beko Italia – continua -, sia che conduca alla reindustrializzazione con altri soggetti, con i quali, attraverso gli ammortizzatori sociali e la formazione, di cui come Regione ci assumiamo la competenza, si possa guardare al futuro. La Regione farà la sua parte. Ci troviamo in una situazione per cui dobbiamo andare alla radice alla proprietà della società turca; l’europarlamentare Dario Nardella domani incontrerà la proprietà e siamo in contatto”.

Sulla reindustrializzazione della Beko “il Governo si è preso un impegno, quello di mettere a disposizione Invitalia come capofila di una nuova società che si potrebbe costituire anche con interventi pubblici e privati locali e non (in Toscana c’è anche l’opzione della legge regionale sui consorzi industriali). Nella new company inoltre è fondamentale che ci sia anche Beko, che deve assolutamente proseguire le produzioni oltre il 31 dicembre 2025 a garanzia di ammortizzatori sociali e reindustrializzazione. L’obiettivo deve essere tutelare l’occupazione di tutti gli stabilimenti: la vertenza è nazionale, ci deve sedere una soluzione per tutti, nessuno escluso. Beko non si tiri indietro, gli impegni messi su Siena non bastano”: queste le parole di Fiom Toscana, Cgil Siena e Fiom Siena.

marco crimi

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