Beko, i sindacati: “Non cediamo di un passo e saremo vigili su ogni azione”

Dopo l’ultimo tavolo sulla vertenza Beko al Ministero, i cui dettagli sono stati illustrati oggi ai lavoratori da parte dei sindacati, del deputato FDI Francesco Michelotti e del vicesindaco Michele Capitani, l’aria sembra essersi alleggerita, ma l’attenzione rimane sempre molto alta in vista della reindustrializzazione: questo è ciò che emerge soprattutto dai commenti dei sindacati, che ora hanno solo un obiettivo, ossia che i posti di tutti i i lavoratori (285 dopo le uscite volontarie fatte da 14 dipendenti) devono essere garantiti.

“La presenza dei lavoratori al presidio questa mattina ci fa molto piacere – commenta il segretario Uil Uilm Siena Massimo Martini -, perché testimonia il fatto di quanto siano dentro a questa vertenza e sono felice di vedere che non hanno mai mollato. Abbiamo spiegato loro ciò che ci siamo detti al Ministero. Prima di tutto, abbiamo ribadito l’importanza dell’acquisizione del sito da parte di Invitalia e di conseguenza abbiamo parlato dell’importanza dell’accordo che prevede un corso di formazione per tutti i lavoratori, affinché il loro futuro possa essere garantito. Un altro aspetto è che i lavoratori manterranno tutti i requisiti attuale. Noi crediamo fortemente nella reindustrializzazione e seguiremo tutto passo dopo passo”.

“Tutte le parti dovranno dare il proprio contributo – commenta la segretaria Fiom Cgil Siena Daniela Miniero – e noi sindacati non faremo un passo indietro affinché questo territorio abbia un futuro industriale e lavorativo concreto. L’accordo che andremo a firmare il 6 agosto sulla formazione per i lavoratori, è finalizzato proprio perché possano trovare subito collocazione. Per quel che riguarda la reindustrializzazione, noi rimarremo sempre vigili, perché non vogliamo più vedere arrivare pescicani che speculano sulla vita dei lavoratori. Non ci muoveremo di un centimentro: se il Governo adottato il Golden Power, perché nessun sito chiudesse e nessuno rischiasse il lavoro, noi sindacati dobbiamo esserci e lavorare, con l’obiettivo che tutto possa concretizzarsi”.

“Noi sindacati ci giochiamo tanto – spiega Cesarano -. Ci dispiace che alcuni lavoratori abbiano manifestato la volontà di uscire, perché secondo noi c’erano tutti i presupposti per poter attendere. Comunque, auguriamo il meglio a tutte queste persone per un nuovo futuro. Ora inizia la vera partita, perché dovremo seguire ogni passo della reindustrializzazione, spingere il più possibile verso una diversificazione e capire in quale contesto collocare i lavoratori”.