Il Comune vuole “preservare” lo stabilimento Beko di Siena “con tutte le sue forze, anche per non sprecare quelle che sono le competenze acquisite, da molti di voi e da tanti che hanno speso una vita di lavoro qui dentro”: è quanto ha detto il sindaco di Siena Nicoletta Fabio presente allo sciopero odierno dei lavoratori del sito di viale Toselli. Con lei c’era anche il vicesindaco Michele Capitani.
“Le armi che abbiamo – ha aggiunto il primo cittadino parlando con i dipendenti -non sono moltissime, sono sincera. Nei confronti dell’azienda c’è già stata un’apertura. Quello che possiamo fare come amministrazione, anche a livello di piano strutturale, lo faremo, purché ci sia dall’altra parte una risposta che tutti noi aspettiamo. Tutti i giorni c’è pensiero per voi e per questa azienda, una delle storiche industrie che abbiamo sul territorio”.
Dopo l’incontro della scorsa settimana a Roma a Nicoletta Fabio era stata avvicinata dai vertici italiani di Beko, che avevano mostrato “la loro disponibilità a collaborare, messa per iscritto la mattina successiva. A questa lettera ho risposto anche io per scritto, ribadendo la mia disponibilità, nella speranza che vengano a Siena prima possibile per incontrarci e parlare in maniera esplicita”.
Il Ministero del Made in Italy intanto ha confermato l’incontro del 20 novembre a palazzo Piacentini con sindacati e Beko Europe Italia. Lo stesso Ministero ha spigato che la trattativa con il gruppo turco “prevede l’elaborazione di un piano specifico per l’Italia, scongiurando situazioni simili a quelle registrate recentemente in Polonia, dove due stabilimenti sono stati chiusi con conseguenti 1800 licenziamenti, e nel Regno Unito, con la chiusura di un impianto a Yate”