Sopra allo stabilimento Beko di viale Toselli le nubi sono sempre più nere. All’incontro al ministero delle imprese di ieri l’azienda non ha presentato il tanto atteso piano industriale, ma ha fatto capire che la chiusura è vicina.
I volumi di produzione – è stato ribadito – sono troppo bassi e la società è stata chiara: in Italia la presenza dei settori di lavaggio e refrigerazione sarà valutata per evitare perdite di cassa. La traduzione? Significa che il sito di Siena, da cui escono congelatori, potrebbe avere vita breve. Dal 20 novembre intanto inizierà una trattativa serrata tra azienda, Governo e sindacati per capire se si possono adottare strade alternative
“Nella migliore delle ipotesi i dipendenti lavorano sette-otto giorni al mese – spiega il segretario della Fim Cisl Giuseppe Cesarano -. Siamo preoccupati. La vertenza che inizierà nel merito a fine novembre. Ora prepariamo i dipendenti a questa battaglia, che sarà una vertenza lunga e complessa”. Stamani le sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato nuove mobilitazioni. Lunedì i lavoratori sciopereranno quattro ore e svolgeranno le assemblee.
“Questa è una prima azione che abbiamo intrapreso. Ma procederemo con altre azioni”, assicura il segretario Uilm Massimo Martini. Dalle Istituzioni piovono critiche all’azienda per la decisione di non aver svelato il piano industriale. Ma Regione, Provincia e Comune si sono offerti per sostenere i progetti di Beko
“Ci vogliamo rendere parte attiva nel processo, ma il sito deve essere ripensato nell’ambito di un piano industriale. Ogni ente con le proprie competenze deve fare la propria parte”, le parole del presidente della provincia Agnese Carletti. Ed una notizia positiva, in una situazione definita dai più ‘drammatica’, arriva dal primo cittadino Nicoletta Fabio. Beko le ha inviato una lettera ed ha aperto alla possibilità di fare un percorso condiviso.
Su questo resta però lo scetticismo dei sindacati. “Ci dicono che vogliono condividere i passi da fare e che non possono perdersi ulteriori perdite. Non sembra tutto finalizzato al mantenimento dei posti di lavoro, dobbiamo dircelo”, afferma Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil Siena.