Beko, Michelotti: “Avanti con la reindustrializzazione”. I lavoratori possono uscire anche senza la Naspi

Il Ministero “ha mantenuto i suoi impegni sulla vertenza Beko” e adesso per il sito di Siena “avanti per la reindustrializzazione” , dice il parlamentare di Fdi Siena Francesco Michelotti commentando la notizia della formalizzazione della proposta di acquisto di Invitalia per lo stabilimento senese.

Secondo Michelotti “rappresenta una risposta concreta e tempestiva alle esigenze della nostra regione e della realtà produttiva senese. L’operazione conferma, ancora una volta, la serietà e l’efficienza dell’azione del governo, che con il Ministro Urso ha dato prova di saper mantenere gli impegni presi con la comunità senese. Questa iniziativa, della quale seguiremo gli sviluppi, insieme all’estensione della cassa integrazione straordinaria prevista nel decreto recentemente approvato, sono la migliore garanzia per i lavoratori e rappresentano un importante passo verso la reindustrializzazione del sito – continua-. La gestione del rilancio dello stabilimento Beko di Siena rappresenta un esempio virtuoso di visione strategica: è la dimostrazione di come il gioco di squadra tra Stato e territori possa produrre soluzioni efficaci a tutela del lavoro e dello sviluppo locale. Fratelli d’Italia

A Roma intanto si è concluso il tavolo al Ministero delle Imprese dove erano presenti le organizzazioni sindacali. Nuovo round il prossimo 25 luglio.

“Abbiamo trattato soprattutto le problematiche relative alla procedura 234 – afferma il segretario della Uil Uilm Siena Massimo Martini- . Abbiamo richiamato all’accordo del 15 aprile, firmato proprio al Ministero In quell’occasione si è indicata l’acquisizione dello stabilimento di Siena come obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile, perché rappresenta la prima risposta concreta che possiamo dare ai lavoratori. L’altro tema è la reindustrializzazione: vogliamo capire da Sernet a che punto è la verifica sui soggetti interessati a investire su Siena. Vogliamo prima arrivare a un’intesa e poi sottoscrivere un accordo strutturato. A fronte di tutto ciò, ci troviamo nella condizione di dover fissare un terzo incontro per approfondire queste tematiche complesse. Abbiamo quindi stabilito di riconvocarci entro la fine del mese di luglio, nuovamente al Ministero, per fare il punto della situazione e – eventualmente – procedere alla sottoscrizione della procedura 234”.

“Ci interessa che la procedura venga conclusa solo quando ci sarà un presupposto fondamentale: l’acquisizione dello stabilimento. Questo elemento facilita infatti il nostro obiettivo prioritario, ovvero il processo di reindustrializzazione – dice Daniela Miniero, Fiom Cgil Siena – . Nel frattempo, abbiamo affrontato anche il tema delle uscite volontarie, perché alcuni lavoratori hanno manifestato l’intenzione di lasciare l’azienda. È giusto che non siano penalizzati dai ritardi nell’apertura della procedura. Pertanto, chi vorrà uscire potrà farlo volontariamente, accedendo agli incentivi all’esodo, e potrà quindi riposizionarsi nel mondo del lavoro secondo le proprie esigenze. Abbiamo comunque fatto un passo importante: abbiamo definito l’ammortizzatore sociale. Come detto in precedenza, attendevamo il decreto. Ora, con l’avvio della 234, abbiamo 180 giorni per definire tutti i percorsi. Le parti sindacali hanno condiviso la volontà di chiudere la procedura solo una volta acquisito lo stabilimento. A quel punto, il cerchio sarà chiuso. Manca però ancora un tassello fondamentale: l’individuazione di un nuovo soggetto per la reindustrializzazione”.

“Ci è stato comunicato che ci sono diverse società interessate, ma in questa fase è giusto mantenere la riservatezza. L’iter comunque prosegue – commenta Giuseppe Cesarano, Fim Cisl Siena-. Vista anche la pressione ricevuta da alcuni lavoratori, che hanno manifestato la volontà di uscire, l’azienda si è resa disponibile a raccogliere queste richieste su base volontaria. Chi vorrà uscire potrà farlo, anche se non potrà accedere alla NASpI, poiché la procedura 234 non è ancora formalmente chiusa. Tuttavia, potrà ricevere l’incentivo all’esodo. Siamo a un buon punto. Speriamo che nei prossimi giorni arrivi la “fumata bianca” sull’acquisizione dello stabilimento. Tutto il resto potrà poi essere sistemato di conseguenza”.