“L’attuale presenza nei settori del lavaggio e della refrigerazione sarà ulteriormente valutata per evitare altre perdite di cassa”, è la parte del comunicato di Beko, sull’incontro avvenuto ieri al Ministero, su cui bisogna concentrarsi.
Perché la refrigerazione, con i congelatori, tocca viale Toselli ed in sostanza l’azienda comunica, come avevano spiegato anche ieri le organizzazioni sindacali locali, che lo stabilimento è a rischio chiusura, insieme a Comunanza e Cassinetta.
Durante l’incontro l’azienda ha evidenziato anche “un forte rallentamento della domanda dei consumatori in Europa, una maggiore competizione da parte dei player del mercato asiatico, risultati economici negativi nonostante importanti investimenti storici, e una sovraccapacità strutturale in Italia”.
Ma la società ha comunque ribadito “il proprio impegno a lungo termine nei confronti dell’Italia e la volontà di investire nel Paese in aree di prodotto considerate strategiche – si legge nella nota – . L’Italia diventerà il centro d’eccellenza per la cottura a livello globale, inclusi ricerca e sviluppo e design industriale globale per Beko”.
La newco poi promette di collaborare “strettamente con le autorità nazionali e regionali in Italia, così come con i rappresentanti sindacali, per definire un piano sostenibile e a lungo termine”.
Ieri pomeriggio il ministro Adolfo Urso e il sottosegretario Fausta Bergamotto avevano invitato Beko a presentare a breve “un piano industriale che preveda maggiori investimenti in Italia, anche usando gli strumenti che il Governo e le Regioni mettono a disposizione, al fine di scongiurare la chiusura di stabilimenti e a gestire al meglio eventuali ridimensionamenti occupazionali e produttivi”.