Beko, sindacati sul piede di guerra: “Pronti a occupare il sito se necessario”. A Siena previsti 290 esuberi

Al Governo hanno detto di essere “disposti ad occupare il sito se necessario” i rappresentanti delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil presenti a Roma al Ministero delle Imprese per l’incontro con Beko Europe.

A livello nazionale le organizzazioni parlano di un “piano industriale brutale, che prevede chiusure e licenziamenti” e prevedono “290 esuberi per Siena”. Il prossimo incontro a Palazzo Piacentini si terrà il 10 dicembre.

Come era logico i sindacati si sono messi sul piede di guerra dopo aver appreso la notizia delle intenzioni della multinazionale. “Se non intendono investire e se il Governo non offre strumenti di tutela siamo pronti a prendere per mano la fabbrica”, dice il segretario Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero che parla di un confronto che è “andato malissimo” perché Beko “ha presentato un piano di chiusura” con “lo stabilimento di Siena che sarà dimesso entro la fine del 2025”.

Poi l’attacco all’Esecutivo sulla misura del Golden Power che, aggiunge, è stato “presentato come garanzia”, senza che però “dia risposte concrete”.

“La percezione è che Beko abbia comprato i siti di Whirlpool solo per acquisire quote di mercato – afferma Giuseppe Cesarano, segretario di Fim Cisl Siena -. Ma a distanza di otto mesi lasciano le macerie”.

Massimo Martini, segretario di Uilm Siena, fa sapere che “i sindacati domani saranno presenti in Comune con il sindaco Nicoletta Fabio” e che poi “si svolgerà un’assemblea con un membro nazionale di una sigla di categoria” .

Davanti ai cancelli dell’impianto in viale Toselli ci sarà infatti Alberto Larghi, della segreteria della Fiom Cgil. E con lui anche i primi cittadini del Senese: sicuri sia Giuseppe Gugliotti, Sovicille, che Luciana Bartaletti, Chiusdino, ma la platea si potrebbe allargare.

Non mancano le reazioni dalla politica. In una nota il sottosegretario Fausta Bergamotto che promette di “far rispettare la golden power, che per noi significa tutelare l’occupazione”.

Di una decisione “inaccettabile” parla il primo cittadino Nicoletta Fabio. che assicura: “raddoppierò gli sforzi per salvaguardare il futuro dei lavoratori dello stabilimento di Siena, a cui ribadisco vicinanza e impegno massimi da parte di tutta l’amministrazione comunale”.

“Nei prossimi giorni convocherò un tavolo di crisi urgente con tutti i sindaci dei territori interessati, le istituzioni locali e regionali, le rsu e le organizzazioni sindacali per accompagnare le lavoratrici e i lavoratori del sito industriale Beko Europe di Siena nella loro battaglia di civiltà per il mantenimento dei posti di lavoro, oltre che per valutare azioni e misure da intraprendere”, così invece la presidente della provincia Agnese Carletti.

Dalla Regione interviene il consigliere del presidente Eugenio Giani per le crisi aziendali Valerio Fabiani: “Siamo con il Governo nell’agire la golden power per scongiurare questi esiti e anzi per mettere in campo una proposta di rilancio dei siti ex Whirpool a cominciare dallo stabilimento di viale Toselli a Siena. Come Regione confermiamo il piano sulla formazione e la disponibilità a ragionare di un progetto senza licenziamenti e di rilancio del sito”.

“Dal Governo, a differenza di quanto avvenuto e delle rassicurazioni di circostanza, ci saremmo aspettati una posizione netta e chiara nei confronti dell’azienda – è la presa di posizione del senatore del Pd Silvio Franceschelli-, oltre all’esercizio del golden power per scongiurare la riduzione dei livelli occupazionali e conseguenti licenziamenti, cosa che doveva essere già essere fatta assumendo le giuste garanzie all’atto del passaggio da Whirpool Arcelik ed oggi Beko Europe”.