
È durato tre ore il sopralluogo condotto da Invitalia allo stabilimento Beko di Siena. Per l’azienda, ad accogliere l’ente governativo, era presente il capo delle relazioni industriali Jacopo Petrò. Presenti anche membri di Duccio immobiliare società proprietaria del sito, e di Sansedoni. Ad accogliere Invitalia Massimo Martini, Uilm Uil Siena, Carlo Bianco, della rappresentanza Fim Cisl di Beko, Gianni Bassani, Cobas. In collegamento, durante una riunione che ha preceduto la visita, anche Daniela Miniero, Fiom Cgil.
Il sopralluogo, ha detto Martini alla stampa, “rappresenta un secondo passo dopo l’incontro di stamani al Comune di Siena, dove si sta lavorando per definire in tempi brevi l’acquisizione dello stabile. Jacopo Petrò, che siede anche al tavolo ministeriale, ci ha permesso di affrontare anche i temi legati a quel contesto. Abbiamo ribadito le nostre posizioni, a partire dalla necessità di un’integrazione alla cassa integrazione, che per noi è un elemento basilare”.
E prosegue: “È stata un’occasione per condividere impressioni e valutazioni, in vista del tavolo ministeriale di domani. Ci auguriamo che le nostre richieste vengano ascoltate e che si possa concretizzare uno sviluppo positivo per Siena. Il primo punto è scrivere nero su bianco che l’acquisizione dello stabilimento non è solo un’ipotesi, ma una certezza. Vedremo poi come il governo intenderà strutturare la propria posizione e quella dell’azienda, ma per noi è fondamentale avere la garanzia che l’acquisizione avvenga nel più breve tempo possibile. Il secondo punto è la reindustrializzazione, su cui sembra che il governo stia lavorando con serietà. Riguardo agli incentivi – che sono arrivati a una cifra significativa – è possibile che ci siano miglioramenti, ma per noi la priorità resta l’integrazione della cassa integrazione. Ricordiamo che i lavoratori si troveranno in cassa integrazione a zero ore per due anni, 2026 e 2027, con lo stabilimento fermo. Vogliamo garantire loro uno stipendio dignitoso”.