Beko Europe “deve presentarci un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni della golden power, sia in riferimento alla sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania”. Queste le parole, stando a quanto si apprende, del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso al tavolo in corso al Mimit. “Se non ci saranno novità sostanziali da parte dell’azienda – avrebbe proseguito – rispetto a quanto illustrato nel corso della precedente riunione, il nostro giudizio resterà lo stesso: il piano è inaccettabile e non corrisponde pienamente alle prescrizioni della golden power che ben conoscevate”. Per Urso la crisi dell’azienda “giunge da lontano. Da ben prima che il gruppo Merloni decidesse di vendere a Whirlpool, quando in molti allora dissero che quella vendita avrebbe pregiudicato l’industria italiana dell’elettrodomestico, orgoglio del Made in Italy”. In merito all’esercizio della golden power, il ministro avrebbe ribadito che “le prescrizioni apposte con avvedutezza e consapevolezza già all’inizio della operazione hanno già impedito che si verificasse quello che è accaduto in questi mesi nel resto d’Europa con la chiusura degli altri stabilimenti di Whirlpool in Polonia e Gran Bretagna. Solo al termine del confronto valuteremo, anche sulla base delle valutazioni di Regioni e sindacati, se sarà necessario attivare i poteri sanzionatori previsti in caso di inadempienza dalla normativa sulla golden power