Cambia il modello di valutazione delle annate per il brunello di Montalcino. A partire da quest’anno, infatti, l’annata presentata a Benvenuto Brunello non sarà più quella riferita alla vendemmia appena conclusa ma quella che entrerà in commercio a gennaio, quella del 2020. È la prima volta che il consorzio lancia un progetto su più fasi, (metereologica, analitica, sensoriale) e che culminerà con un panel internazionale di 8 master of wine (Mw). L’obiettivo è quello di evidenziare la personalità stilistica e distintiva del vino principe della Toscana. Dopo la riapertura del format ai produttori in presenza, è questa l’ulteriore grande novità del Consorzio del vino Brunello di Montalcino per la 33esima edizione della manifestazione che, dal 14 al 18 novembre, terrà a battesimo il millesimo 2020 e la Riserva 2019.
Il gruppo di lavoro del nuovo progetto, guidato dal cda dell’ente consortile e formato da esperti climatologi, specialisti di analisi territoriali e degustatori internazionali, ha realizzato un metodo innovativo di valutazione che tiene conto dei fattori di grande eterogeneità ed identità che caratterizzano la denominazione. Il sistema ideato unisce i dati oggettivi legati agli andamenti climatici delle diverse annate, le conseguenze che le stagioni hanno sul comportamento vegeto-produttivo della varietà Sangiovese e le sensazioni soggettive di un campione rappresentativo di degustatori per percepire e valorizzare le peculiarità delle diverse annate.
“Dopo aver abbandonato nel 2021 il giudizio espresso dal numero di stelle per l’anticipazione a novembre di Benvenuto Brunello, era necessario definire un nuovo paradigma di analisi dell’annata non più meramente quantitativo ma basato su dati oggettivi, autorevoli e non autoreferenziali – spiega il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci –. Per la prima volta, un Consorzio di tutela affida la lettura del proprio vino di punta anche a un team esterno di esperti, che potranno cambiare a ogni edizione. Una innovazione che consentirà ai produttori di Montalcino di presentarsi sul mercato sulla base di un modello di valutazione solido e contemporaneo, che tenga conto del cambiamento climatico, dello stile attuale e dei trend di consumo del Brunello”.
Per questo progetto, il Consorzio si è affidato ai Mw italiani, Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi e a Copernico, società ilcinese leader nell’ambito dell’high tech farming. “Questo modello, costruito e sviluppato per Montalcino, rappresenta uno strumento per meglio tracciare in modo contemporaneo l’elevata qualità, il continuo rinnovo stilistico della denominazione oltre che le sfide e gli effetti generati dal cambio climatico – commentano i Mw Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi -. Un metodo che consente anche al territorio e alle aziende di fare comunicazione in modo identitario”.
Domani, 15 ottobre, presso la sede dell’ente, Gorelli e Lonardi guideranno il primo panel di degustazione alla cieca dei campioni di Brunello 2020, già imbottigliati e pronti ad entrare sul mercato a gennaio. Per questo esordio sono stati selezionati i Mw: Madeleine Stenwreth (Svezia), Justin Knock (UK), Michelle Cherutti-Kowal (UK), Tracey Dobbin (Francia), Frank Roeder (Germania) e Philip Goodband (Usa). Presente al blind tasting anche il comitato di presidenza del consorzio. L’analisi dell’annata sarà svelata a Benvenuto Brunello, sabato 16 novembre al Teatro degli Astrusi dopo il talk dedicato a “Quale futuro per i Consorzi del vino” (dalle 10.30).