“Bestie”, a Siena incontro sul terzo volume dell’edizione nazionale dell’opera di Federigo Tozzi

Martedì 28 marzo alle 17.30 nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi (via di Città, 75) Riccardo Castellana con Roberto Barzanti e Silvia Tozzi discutono con Valentina Sturli, curatrice di Bestie, terzo volume dell’Edizione Nazionale dell’opera omnia di Federigo Tozzi nella collana Biblioteca Italiana Testi e Studi (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023).

L’iniziativa è realizzata con il contributo del MiC ed in collaborazione con il Dipartimento DFCLAM dell’Università di Siena.

Pubblicata nel 1917 per Treves, Bestie è la prima opera di Tozzi che – grazie anche alla prestigiosa collocazione editoriale – raggiunge il grande pubblico. Si compone di sessantanove brevi prose in cui un io lirico dai tratti vagamente autobiografici annota le proprie impressioni e disforie sullo sfondo della città di Siena e della sua campagna, popolate, come in un incubo, di cose e di persone dai forti tratti espressionistici. In ogni prosa, quasi sempre alla fine, fa la sua apparizione una bestia, solitamente umile e campagnola, una sorta di allegoria vuota che – come ha ben notato Romano Luperini – svela l’irrimediabile mancanza di senso che attanaglia l’io, la sua scissione rispetto a un mondo divenuto oscuro e incomprensibile. Così, pur avendo come oggetto una materia che potrebbe prestarsi a un trattamento naturalistico fuori tempo massimo, Bestie trasforma paesaggi, situazioni e personaggi nell’allucinata e modernissima ribalta di angosce, proiezioni e inquietudini di un io passivo e imprigionato in se stesso.

Attraverso l’analisi dei testimoni dattiloscritti e su rivista, e mediante il confronto con l’edizione Treves 1917 (stampata a testo nella presenta edizione, poiché licenziata in vita dall’autore), l’apparato genetico ricostruisce il percorso compositivo dell’opera, mettendo in luce il cammino variantistico con particolare attenzione all’uso idiosincratico della punteggiatura e alle scelte lessicali sempre oscillanti, nel dettato tozziano, tra impiego di elementi dialettali e lingua letteraria.