Bezzini e Ceccuzzi annunciano la partecipazione alla manifestazione del 6 settembre

“Parteciperemo alla manifestazione promossa dalla Cgil per il prossimo 6 settembre. Quando i cittadini, i lavoratori, i giovani e i pensionati partecipano alla vita pubblica danno un contributo al rafforzamento della democrazia. Questo, oltre alla condivisione dei contenuti alla base della manifestazione, vuole essere il senso della nostra presenza personale. Cogliamo questa occasione per ribadire il valore dell’unità sindacale in una fase come questa nella quale non sono da escludere ulteriori momenti di mobilitazione in cui sarebbe necessaria la più forte coesione tra mondo del lavoro e dell’impresa”. Queste le parole del presidente della Provincia, Simone Bezzini, e il sindaco del Comune di Siena, Franco Ceccuzzi a margine dell’incontro richiesto dalla Cgil provinciale per esporre le ragioni dello sciopero generale. La delegazione guidata dal segretario Claudio Guggiari, si è recata ieri, mercoledì 31 agosto, a Palazzo Pubblico.  “La manovra del governo – affermano Bezzini e Ceccuzzi  – si scaricherà pesantemente sui cittadini, soprattutto sulle fasce più deboli, senza produrre un risanamento effettivo dei conti pubblici e serie prospettive di sviluppo per l’Italia. I continui ripensamenti dell’esecutivo sulle misure da adottare sono sintomo di grande confusione e di una sottovalutazione politica del grave momento di crisi che stiamo vivendo. Tutto questo mina la credibilità del nostro Paese di fronte alla comunità internazionale e impedisce all’Italia una ripresa fondata su sviluppo, promozione del lavoro e abbattimento del debito pubblico”.  “Se la manovra – dicono ancora Bezzini e Ceccuzzi – è ancora incerta nei contenuti e in continua evoluzione, il carattere sostanzialmente regressivo è ormai certo. Oggi l’Unione Europea ha chiesto, ancora una volta, all’Italia di prestare massima attenzione alle misure strutturali destinate ad agevolare e sostenere la crescita, nel rispetto dei parametri fissati nelle raccomandazioni giunte da Bruxelles. Le misure proposte finora, invece, risultano inattendibili e inique perché direttamente o indirettamente andranno ulteriormente a colpire i diritti dei lavoratori, il welfare, il trasporto pubblico locale, il sistema educativo, aggravando l’incertezza sociale. Se a questo quadro dovessero aggiungersi misure relative all’aumento dell’Iva si andrebbe a colpire sia il potere di acquisto dei soggetti a reddito fisso che il mondo del commercio, a partire dalle piccole e medie imprese”.  “I nuovi tagli agli enti locali – aggiungono –  sommandosi a quelli dei mesi scorsi, rischiano di diventare insostenibili per Comuni, Province e Regioni, compromettendo l’erogazione di servizi fondamentali. In aggiunta, la manovra non introduce nessun correttivo al patto di stabilità teso a sbloccare le ingenti risorse che in questa fase sono vincolate e che potrebbero dare ossigeno all’economia“. ”Serve una svolta radicale – concludono Bezzini e Ceccuzzi – nella politica economica e sociale del nostro Paese, fondata sulla concertazione con il mondo del lavoro e il mondo dell’impresa. Solo così si possono affrontare le sfide straordinarie che abbiamo di fronte, dando risposte serie, condivise e credibili. In tal senso, auspichiamo che su queste tematiche possa ritrovarsi una grande unità del mondo del lavoro”.  “Esprimiamo, infine, la nostra contrarietà, nei confronti dell’introduzione della norma che vorrebbe spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche. Una scelta che vuole colpire i valori alla base della nostra Repubblica e che rischia di indebolirne la memoria e l’identità portando, per di più, un danno all’economia”.