Un successo che arriva grazie all’impegno e ai contatti sempre più stretti tra Siena e il resto del mondo, per i quali fondamentale è il ruolo di professionisti di casa nostra che sanno raccontare la città: ed ecco un finanziamento di 1 milione e 600 mila euro dalla Fondazione Bill and Melinda Gates per il master in Vaccinologia dell’Università di Siena. Si tratta del contributo previsto per due anni, per le prossime due edizioni del master, per supportare medici e ricercatori provenienti dai Paesi in via di sviluppo che potranno così frequentare le lezioni a Siena per tre mesi, e completare poi la propria formazione on line e attraverso i tirocini in enti e aziende internazionali.
I giovani medici potranno così specializzarsi in percorso di altissimo livello, con docenti internazionali, per diffondere la ricerca e la prevenzione in quei Paesi del mondo dove c’è ancora grande bisogno di programmi sostenibili di immunizzazione e accesso tempestivo a vaccini sicuri ed efficaci.
“Il master in Vaccinologia, che partirà nel prossimo mese di ottobre con la sua sesta edizione, ha già formato oltre 100 professionisti, provenienti per la gran parte dai Paesi in via di sviluppo, che già lavorano nel campo dei vaccini in più di 30 Paesi diversi, e che in alcuni casi sono ai vertici delle istituzioni sanitarie internazionali e delle principali aziende farmaceutiche multinazionali” spiega il professor Emanuele Montomoli, coordinatore del master insieme alla professoressa Sue Ann Costa Clemens, visiting professor all’Università di Siena.
Il master è una delle opportunità di formazione all’interno dell’Institute for Global Health, istituto promosso dall’Università di Siena impegnato nella formazione sui temi della salute pubblica a livello globale, che raccoglie l’eredità degli scienziati senesi nei campi dello studio delle malattie infettive e della produzione dei vaccini. Il sito web dell’istituto: https://ifgh.org/. Il sito web del master in Vaccinologia è all’indirizzo http://buildingimmunizationcapacity.com/.
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Nella foto, il professor Emanuele Montomoli