Il Biotecnopolo “è già in itinere: abbiamo un presidente ed un cda. Dobbiamo lavorare sull’organizzazione concreta della struttura e nominare un direttore amministrativo “.
Torna sull’argomento il ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini. Ed oggi, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per stranieri di Siena, fa sapere anche che questa figura dovrà essere scelta dal consiglio d’amministrazione della stessa Fondazione.
Il ministro parla quindi “di passi in avanti” e comunica di essere al lavoro per la modifica dello statuto, cosa che tra l’altro disse nello scorso novembre poco prima dell’inaugurazione dell’anno accademico del nostro altro ateneo.
“Ricordo comunque che il Biotecnopolo è controllato da quattro ministeri, oltre al mio – continua- . La prima cosa che abbiamo fatto, al tavolo che si è costituito, è stato separare la governance dall’attività tecnico scientifica. Questo per ottimizzare la stessa attività tecnico-scientifica e poi per una questione di trasparenza perché parliamo di denari dei cittadini”.
Critiche sono arrivate dal presidente di Regione Toscana Eugenio Giani che ha evidenziato come il solo sostegno dei ministeri romani al Biotecnopolo “mostri evidenti limiti”.
“Credo sia stato un grave errore non aver inserito la Toscana nel Biotecnopolo”, dice Giani che poi ribadisce: “Se si vuole vedere questa Fondazione solo come una cosa romana poi vediamo anche i limiti ed i ritardi che ci sono stati fino ad ora”.
Le sue affermazioni “ci lasciano il grande dubbio che il governatore, evidentemente, tenda a fare una singolare rimozione dei ricordi delle proprie decisioni – attacca il deputato FdI Francesco Michelotti – . Toscana Life Sciences, partecipata della Regione Toscana, è stata inserita fin dalla fondazione. Come possa quindi Giani sostenere l’esatto contrario, che la partecipazione nel Biotecnopolo della Regione cioè non sia stata contemplata, è davvero un mistero. Il presidente rivolga critiche al deputato dell’epoca eletto a Siena dal Pd Enrico Letta che, insieme all’ex ministro della Salute Roberto Speranza, hanno deciso l’impianto statutario del Biotecnopolo; se il governatore avesse voluto la partecipazione della Regione Toscana, avrebbe potuto chiedere a loro”.
“Oggi registriamo – aggiunge- l’ennesima pessima figura dettata dalla ‘dimenticanza’ delle proprie decisioni politiche e istituzionali. Anche Giani sceglie evidentemente la strumentalizzazione di questo tema per attaccare i ministri del governo Meloni, che stanno invece lavorando sul Biotecnopolo e su molto altro“