Sul Biotecnopolo bene ma non benissimo: questa in sostanza la valutazione del segretario della Cgil di Siena Fabio Seggiani dopo che le aziende del settore delle scienze della vita senese hanno chiesto la “collaborazione con l’industria” della Fondazione ed osservato come “da questo rapporto virtuoso potrà nascere indotto ed occupazione”.
Il sindacalista loda la presa di posizione di Diesse, KW, Philogen e Vismederi Group, evidenziando poi come ci volesse il loro comunicato “per sostenere quello che la Cgil di Siena chiede da più di 2 anni con ripetuti appelli e sollecitazioni” e cioè “legare la ricerca scientifica alla produzione industriale nel vasto mondo del biotech e del suo indotto partendo dalle eccellenti realtà già presenti nel nostro territorio”.
Seggiani però bacchetta le associazioni di categoria per il loro “mancato protagonismo”. Quindi l’assicurazione: “Noi ci siamo, pronti a mettere a disposizione quello che abbiamo già elaborato per questo obbiettivo. A tal fine contatteremo subito le Aziende firmatarie dell’appello per un confronto”.
Il passo fatto dalle quattro società viene giudicato positivamente anche dal deputato senese di Fratelli D’Italia Francesco Michelotti. “Il Biotecnopolo rappresenta una grande opportunità occupazionale per Siena e per la sua provincia. Ulteriore presidio di ricerca e prevenzione, se saprà collaborare e coinvolgere le aziende del territorio. L’interlocuzione di questi mesi con il governo nazionale-le sue parole-, continua a vertere proprio sull’importanza e strategicità del coinvolgimento delle imprese senesi”.
Nel comunicato le aziende hanno rilevato come gli obiettivi del Biotecnopolo non possono limitarsi alla ricerca nel campo dei vaccini ma altre aree (quali la farmaceutica, la diagnostica e la formazione, in modo più ampio di quanto originariamente previsto) devono “assumere uguale rilevanza, in quanto componenti essenziali nella lotta alle malattie (di natura infettiva e non)”.
Nel dirsi “felici dell’imminente avvio delle attività” del Biotecnopolo le aziende ricordano come “la ricerca biomedica applicata di qualità, che ambisca a fornire un beneficio tangibile per la salute dei pazienti, non può prescindere dalla collaborazione con l’industria: da questo rapporto virtuoso potrà nascere indotto ed occupazione”.
Le imprese del territorio, dunque, auspicano che i nuovi amministratori del Biotecnopolo “marchino una discontinuità rispetto alle linee programmatiche e organizzative” della stessa Fondazione, “indicate dal precedente Governo”. Infine le aziende hanno annunciato “di aver dato mandato ad una primaria società di consulenza di preparare una mappatura delle infrastrutture, delle competenze e delle risorse dell’industria del territorio senese, al fine di evitare costose duplicazioni ed affinché esse siano finalmente viste come importante risorsa oltre che come interlocutore della Fondazione Biotecnopolo”.