“Siena non ha più il terzo gruppo nazionale, ma si può permettere una banca regionale”, lo dice il sindaco Luigi De Mossi commentando, durante l’ampia intervista realizzata questa mattina, la situazione all’interno di BMps: “meritiamo un risarcimento del danno – prosegue”. Per l’ istituto sappiamo che si starebbe facendo sempre più forte l’ipotesi delle nozze con Unicredit. “Si parla di diversi esuberi e dello spostamento della direzione generale”, questo il commento del primo cittadino.
Le richieste alla Fondazione Monte dei Paschi e Sovraintendenza alle belle arti – Fmps “deve notificare la citazione alla società veicolo del Ministero dell’economia per quanto riguarda il risarcimento danni” e ancora “deve mettersi ad un tavolo per discutere le proprie posizioni, questo è necessario per il territorio”. Ma per De Mossi è altresì necessario che la Sovraintendenza alle belle arti “valuti l’elenco beni che hanno il vincolo pertinenziale su Siena e che sono di proprietà della Banca, prima che sia troppo tardi – aggiunge. Non ci vogliamo sostituire a nessuno, ma il Comune può essere sostenitore di questo lavoro della Sovraintendenza”. “Il patrimonio del Monte è anche patrimonio della città, bisogna sapere se ci sono altri beni pertinenziali che devono entrare in quella lista”.
Il Sindaco ha poi fatto un quadro generale dell’economia e del commercio locale parlando del tentativo del salvataggio di un negozio storico del centro- non ha voluto precisare il nome-, probabilmente sito in una struttura di proprietà del Comune. “Con l’assessore Tirelli stiamo valutando, vogliamo capire come possiamo fare”, afferma .”Parlando con le associazioni di categoria non possiamo non rilevare il dato delle molti frodi informatiche – dice-. L’e-commerce è diventato importantissimo anche qui e questo cambierà le modalità di lavoro e di spesa”. Con la pandemia “resta l’oggettiva situazione di difficoltà economica. Dovremmo trovare soluzioni per mantenere i nostri marchi storici”.
“Non voglio accusare i proprietari degli immobili, ma è ovvio che ora si stiano privilegiando catene di franchising, al momento più ‘affidabili’ dei piccoli negozi”, sottolinea il sindaco. La paura è che però esista il rischio “di perdere l’identità economia di una città e a questo bisogna trovare una soluzione”. “Esiste un’evoluzione sociale difficile da fermare, bisognerebbe chiedere a chi fa e-commerce di aiutare anche chi ha un piccolo negozio. Questo garantirebbe territorialità botteghe storiche”. La riflessione sul periodo che stiamo vivendo il sindaco poi l’ha espressa anche da cittadino e da avvocato :“ci sono tanti disagi, a Firenze non sapevo nemmeno se veniva fatta un’ udienza a causa delle misure anticontagio”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi
Montaggio video di Emanuele Giorgi