Riccardo Nencini, senatore del Partito Socialista Italiano, si è pronunciato sul tema della cessione della Banca Monte dei Paschi: “Il presidente della regione Toscana ha dichiarato di voler ‘mobilitare i parlamentari toscani per evitare che Mps venga inglobata da UniCredit’. Coinvolgere tutti, tutti, gli eletti in Toscana è cosa giusta se non vogliamo che il dramma si trasformi in farsa”.
“Domani il ministro Franco riferirà alle commissioni parlamentari -conclude Nencini-. Suggerisco di attendere le proposte del governo prima di assumere iniziative. Se c’è una cosa che ciascuno di noi deve evitare è la propaganda”.
Sul tema è intervenuto anche l’onorevole Giacomo La Pietra, di Fratelli d’Italia: “Come sua consuetudine il Pd sta cercando di scaricare i costi dell’operazione di salvataggio del Monte dei Paschi sui contribuenti. Un comportamento inaccettabile da parte di chi ha grandi responsabilità nel tracollo di Mps e oggi invoca azioni riparatorie a spese dei cittadini. La storia non si cambia e il declino dell’istituto di credito senese è diventato storia”. “È necessario che il governo chieda e ottenga dall’Unione Europa -continua La Pietra- un allungamento dei tempi della presenza dello Stato in Mps. Una proroga indispensabile per trovare una via d’uscita che salvi tutto il salvabile senza ricorrere ad operazioni di svendita a carico dei cittadini. Per questo Fratelli d’Italia, confermando di essere una forza politica responsabile e attenta, attraverso i suoi europarlamentari ha depositato alla Commissione europea la richiesta ufficiale di proroga della scadenza per la privatizzazione. A sua volta, bisogna garantire la massima trasparenza e per questo la trattativa con Unicredit per la privatizzazione deve essere portata all’attenzione del Parlamento per una valutazione priva di filtri o tardiva. Capisco l’imbarazzo di una certa sinistra che ha legami discutibili con il mondo della finanza, ma è il Parlamento l’unica sede possibile in cui affrontare una questione di rilevanza pubblica”.
“E il presidente della Regione Giani, che improvvisamente si è svegliato dal torpore, non creda così di illudere i cittadini toscani -conclude La Pietra-. Si sbaglia di grosso. Fino a oggi cosa ha fatto? Cosa ha detto? Quale atteggiamento ha assunto per affermare il ruolo centrale della Toscana in tutta la vicenda? Nulla, zero assoluto. Credo sia opportuno che continui a rimanere in silenzio per non aumentare il già eccessivo uso politico che negli ultimi anni è stato fatto della banca di Siena. Capisco l’apprensione per le elezioni suppletive della Camera e che si debba ricorrere agli ultimi sussulti per non far fare una figuraccia al segretario del Pd, ma è inaccettabile e incomprensibile che tutto sia fatto alle spalle dei toscani e frugando nelle tasche dei contribuenti. Quello che è certo è che il MPS e la città di Siena sono indissolubili, così come la tutela dei lavoratori e la centralità e la storicità dell’istituto nel mondo bancario”.
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