Bollette basse con il teleriscaldamento e la geotermia: ecco come Radicondoli batte la crisi energetica

Bollette soft e case calde nonostante i rincari? Con la geotermia questa cosa è stata resa possibile: grazie al calore interno della terra nel comune senese di Radicondoli i costi, nel tempo, sono più che dimezzati mentre i prezzi, in altre parti d’Italia, sono schizzati alle stelle.

così il sindaco Francesco Guarguaglini può rivendicare di vivere in un luogo dove, per avere il calore, si spende “almeno il 70% in meno rispetto a gasolio, pellet, Gpl e Metano”. Nel suo Comune la storia della geotermia è lunga cinquant’anni: tutto è iniziato nel 1972 con la scoperta di quello che l’allora sindaco Ivo Radi definì ‘il soffione della speranza’: il primo soffione la cui energia fu imbrigliata da Enel.

Da allora Radicondoli è diventato il secondo produttore geotermoelettrico della Toscana (dopo Pomarance, ndr) e in questa produzione ha creduto e crede molto, visto che lo sviluppo della risorsa coniuga la sostenibilità alla capacità di essere indipendente dal mercato del gas. Questo serbatoio sottoterra infatti ha portato a numerosi vantaggi per i cittadini di questa zona arroccata tra la Val d’Elsa e le colline Metallifere: nei due centri di Radicondoli e Belforte il calore nelle case arriva attraverso il teleriscaldamento il cui costo annuo, per un’abitazione di 120 metri quadri che consuma 15mila kWh in dodici mesi, è pari a 765 euro. Quindi chi vive a Radicondoli spende in media almeno 1500 euro in meno rispetto a chi consuma altri tipi di combustibile.

Ecco perché l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di portare la geotermia in tutte le case. “Ad ora abbiamo 140 utenze che sfruttano il teleriscaldamento ma intendiamo arrivare a 400 entro l’estate del 2024”, sono le parole di Guarguaglini.

Per farlo il Comune ha investito, in un progetto che va avanti da anni, una cifra che si staglia sui dodici milioni di euro( alcuni dei fondi arrivano dalle royalties previste dall’Accordo sulla geotermia sottoscritto con Enel nel 2008, ndr): sette milioni sono serviti per portare avanti i lavori del lotto 1 che si sono conclusi nel 2019 e hanno riguardato il centro di Radicondoli. Questa parte delle operazioni si concluderà con i lotti 2.1 e 2.2 – il costo è di cinque milioni- che andranno a completare l’offerta del teleriscaldamento per le altre zone del borgo: il centro storico di Belforte e le periferie di Radicondoli e Belforte. “I benefici per i nostri cittadini sono economici e pure ambientali – sostiene Guarguaglini-. Il nostro inoltre è un territorio carbon free che riesce ad essere attrattivo anche verso un turismo di qualità”