La prima fase dei lavori, dove saranno svolte indagini relative allo stato di conservazione, sarà a porte chiuse. Ma dal prossimo autunno chi vorrà potrà accedere nella Sala della Pace di Palazzo Pubblico.
E ammirare un capolavoro del Trecento senese come non lo si è mai visto, mentre i restauratori illustreranno nel dettaglio il progetto per salvaguardare la straordinaria opera d’arte.
Dopo 35 anni dalla conclusione dell’ultimo intervento si sta svolgendo a Siena il cantiere per il restauro dell’Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo.
L’intervento al celebre ciclo di affreschi, realizzato da Ambrogio Lorenzetti, si è reso necessario dopo il monitoraggio delle condizioni della superficie dipinta. Nello scorso febbraio è stato istallato all’interno della Sala della Pace un cantiere con ponteggio che consente la verifica degli affreschi in modo che si possa agire con ciò che è più idoneo per salvaguardare il Buon Governo.
“È un’opera antropologica, politica e sociale. – ha detto il sindaco di Siena Luigi de Mossi durante la conferenza stampa di presentazione del cantiere-. Ed è anche l’elemento che ha caratterizzato Siena sin dalla sua nascita perché esprime la civitas, la municipalità e l’idea della democrazia diffusa”.
Per i visitatori l’occasione è unica perché si potrà godere del meraviglioso Ciclo e osservarne da vicino i dettagli e i particolari. “Si prova una emozione fortissima ad ammirare l’opera del Lorenzetti. Ed è un privilegio poter salire su un ponteggio e godere di dettagli che, altrimenti, non saremmo visibili. Auspico che nelle visite possano venire persone da tutto il mondo e che questo sia un veicolo di promozione della nostra città”, ha invece affermato l’assessore alla cultura del Comune di Siena Pasquale Colella.
L’intervento all’Allegoria e Effetti del Buono e Cattivo Governo non si limiterà però a cercare di capire qual è il reale stato di conservazione e le cause che hanno generato eventuali alterazioni. Il cantiere infatti dà anche l’opportunità per approfondire e conoscere meglio la tecnica di Lorenzetti. I lavori prevedono la sinergia di varie professionalità come restauratori, archeologi dell’architettura, chimici, petrografi, fisici e architetti. Ancora non sono noti i tempi e i costi per completare le operazioni.
“L’immagine e il paesaggio del Ciclo sono estremamente attuali perché ci ricordano tutt’ora che il paesaggio è cioè che dà l’idea sulla natura, sulla struttura antropica delle persone che vivono nel luogo”, così il Soprintendente alle Belle arti di Siena Gabriele Nannetti. “Quest’intervento è programmato. Il momento è prezioso per approfondire le vicende del periodo, delle tecniche usate, della storia della conservazione. Insegnamenti dunque che possiamo imparare e che possiamo tramandare alle future generazioni e che sarà propedeutico ai successivi interventi manutentivi”, ha continuato