Tutto è iniziato sabato quando una coppia di medici che viaggiava sulla propria auto in direzione Siena è stata invitata ad accostare, all’altezza di Sinalunga, da parte di una pattuglia di carabinieri: l’auto si ferma, il conducente però avverte qualcosa di strano, intuisce che non ha a che fare con dei veri militari. Forse armi giocattolo, forse le pettorine, forse quel modo di approcciarsi. In tutta fretta, il medico rimette in moto e rientra in carreggiata. A quel punto i falsi carabinieri salgono in auto, un’Audi A3 bianca (che era stata rubata la mattina in una concessionaria della zona di Arezzo), imboccano al prima uscita del raccordo per tornare in direzione opposta, direzione Perugia.
I malviventi si fermano a Tuoro sul Trasimeno ed è qui che, con la stessa modalità, riescono a mettere a segno un colpo: fermano una donna spacciandosi per carabinieri e riescono a rapinarla di borsa e documenti. Terza rapina in un mese.
I carabinieri delle province di Siena, Arezzo e Perugia sono al lavoro per ricostruire i fatti descritti dalle vittime e per rintracciare la banda che, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe composta da pendolari che avrebbero studiato alla perfezione i luoghi dove colpire, con perfetta dovizia di dettagli e conoscenza dei luoghi, in particolare di quelli dove mancano telecamere di sorveglianza.
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