Pochi giorni dopo l’annuncio della sua riapertura ed è già scoppiata una polemica sulla nuova location di “Cacio e Pere”. A protestare contro il locale che fa musica dal vivo, un comitato di cittadini che abitano nella Stufa Secca. Già con la Diana erano già stati presentati due esposti, sottolineano i membri di questa organizzazione che inoltre fanno sapere che la struttura non è insonorizzata e, in una via dove abitano oltre 100 famiglie, la musica rimbomba fino a notte tarda.
Per questo motivo il Comitato Stufa Secca, questo il nome, si dice preoccupato e teme che una zona tranquilla possa conoscere situazioni di degrado e mancanza di sicurezza.
“Siamo preoccupati, temiamo situazione di degrado in una zona di pregio della città – spiegano dal Comitato Stufa Secca – Qua ci sono più di 100 famiglie, gente che la mattina lavora. Non vogliamo che si trasformi in una Pantaneto 2”.
I cittadini avevano già avuto un’idea sul cosa fare di quel fondo che era stato in precedenza occupato dallo storico locale de La Diana: l’idea, nata in collaborazione con l’associazione Noi Siena, era stata quella di farci un centro per l’infanzia, una zona di ritrovo per i bambini.
“Avevamo in mente di creare uno spazio sociale con i più piccoli – sostiene un membro del comitato-. David Chiti aveva sostenuto il nostro progetto ma il proprietario del fondo non c’ha dato alternativa”.
L’arrivo di Cacio e Pere in via Stufa Secca, sostengono i membri di questo piccolo consesso di abitanti, è la peggiore delle variabili che potevano capitare e , anche per questo, hanno comunicato di avere già preso delle contromisure ed hanno annunciato per domani giovedì 17 aprile, un incontro con l’amministrazione comunale.
“Il sindaco Luigi De Mossi e l’assessore Michelotti -fanno sapere-, hanno già manifestato interesse verso le nostre istanze: un regolamento comunale che impedisca certe iniziative, nuove telecamere, maggiore illuminazione nella zona, un tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine se necessario e musica dal vivo che sia limitata solamente a qualche giorno della settimana”.
Marco Crimi