Cambi e Marchi: “Fare fronte comune contro l’aumento dell’Iva sui servizi socio-sanitari ed educativi”

“E’ necessario intervenire insieme per mantenere l’Iva per le prestazioni di servizi socio-sanitari ed educativi forniti dalle cooperative sociali al 4%, e scongiurare l’aumento al 10% che porterebbe al taglio dei servizi di inclusione sociale proprio nelle fasce più deboli della popolazione”. A dirlo sono Loreno Cambi e Mario Marchi, presidenti di Legacoop e Confcooperative di Siena, in un appello ai sindaci senesi in occasione del protocollo d’intesa tra Anci e Alleanza delle cooperative italiane, firmato nei giorni scorsi.


“La legge di stabilità 2013 – si legge nell’appello dei presidenti – ha previsto che, a partire dal prossimo anno, passi dal 4% al 10% l’aliquota Iva di asili, ospizi e Rsa, assistenza domiciliare, comunità per minori, centri per disabili e di altri servizi gestiti dalle cooperative sociali. Oggi le cooperative e i Comuni sono in prima linea a fronteggiare le ricadute della crisi sui cittadini e a garantire il welfare territoriale e i livelli essenziali di assistenza, investendo su modelli innovativi di gestione dei servizi. Le politiche di riduzione della spesa prese a livello comunitario e nazionale negli ultimi anni, invece, vanno nella direzione opposta a quella che servirebbe per implementare un modello di federalismo democratico, Stato sussidiario e welfare delle responsabilità“.
“La nuova aliquota del 10% – concludono Cambi e Marchi – si applicherebbe alle prestazioni rese dalle cooperative sociali in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni. Nel 2014 l’unico impatto economico risultante dall’aumento, con le medesime risorse del 2013, sarebbe solo quello di spostare risorse dagli enti locali alle casse statali, senza alcun vantaggio reale e con una riduzione del 6% per le prestazioni di welfare territoriale che i Comuni oggi garantiscono”.