Il nome ufficiale è Cammino della Misericordia, perché è dedicato al Giubileo straordinario proclamato da Papa Francesco.
Ma il sottotitolo più pertinente sarebbe Due ore e mezza di meraviglie. Perché quando un percorso prevede la Cappella del Manto ed il Pellegrinaio dell’antico spedale del Santa Maria della Scala, il Duomo di Siena, la Libreria Piccolomini, il Museo dell’Opera del Duomo, la cosiddetta Cripta e il Battistero, credo che sia naturale rimanere sopraffatti da tanta bellezza. E si capisce che la sindrome di Stendhal (“affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiro, vertigini, confusione, allucinazioni in soggetti messi al cospetto di opere d’arte di straordinaria bellezza, specialmente se esse sono comprese in spazi limitati” recita Wikipedia) non è un’invenzione letteraria.
La visita guidata – promossa dal Comune di Siena per i quattro sabato (2, 9, 16 e 23 aprile) nell’ambito del progetto Siena in cammino: (vedi http://www.enjoysiena.it/it/attrattore/Siena-in-Cammino/) – è un percorso breve, poche centinaia di metri, ma straordinariamente ricco di tesori.
Il punto di partenza è appunto il Santa Maria della Scala ed è un piacere che si rinnova sempre, vedere l’incredulità dei turisti quando sentono che fino a vent’anni fa, la Cappella del Manto era il pronto soccorso della città ed il Pellegrinaio una normale corsia d’ospedale, anche se la più bella del mondo.
Ho partecipato ormai ad almeno una decina di spiegazioni del ciclo pittorico del Pellegrinaio, ma ogni volta – grazie alla competenza ed alla passione delle nostre guide turistiche – mi incanto di fronte a qualche aspetto nuovo.
Si attraversa poi la piazza, per entrare in Duomo e, anche se il pulpito è attualmente in restauro, la qualità della visita non ne risente, fra le scene del pavimento, la statua di Giovanni Battista di Donatello e la magnifica Libreria Piccolomini, che da sola meriterebbe una visita guidata. Così come è emozionante uscire dal Duomo e attraversare la Porta Santa del Giubileo per accedere alla Cappella del Voto, riservata in questi mesi alla preghiera ed ai pellegrinaggi.
La seconda parte della visita è ancora più da vertigine perché racchiude in un’ora la Madonna del Perdono di Donatello e la Vetrata di Duccio di Buoninsegna nel Museo dell’Opera, gli affreschi duecenteschi della cosiddetta Cripta del Duomo ed il Battistero, con gli affreschi sulle volte e i pannelli in bronzo del fonte battesimale.
Sono uscito in Piazza San Giovanni, con la voglia di tornare al Santa Maria della Scala e ricominciare il percorso.
Roberto Guiggiani
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