“Molti oggi hanno commentato le parole dell’assessore Paolo Benini, e anche io , giacché chiamato in causa (forse perché Allenatore di Elena Vallortigara, non certo per particolari post provocatori), mi sento in dovere di dire cosa penso”, esordisce così Stefano Giardi, presidente del comitato atletica Uisp Siena, nonché allenatore dell’atleta che ieri aveva denunciato gravi mancanze su gestione e supervisione dei lavori al campo scuola Renzo Corsi di Siena.
“I disagi del campo chiuso si riversano su un bacino di utenti che comprende tutti i cittadini, le scuole, gli atleti di ogni età e grado di professionismo, presenti e potenziali futuri”, aveva scritto l’atleta, una presa di posizione alla quale Benini aveva risposto: “Pensi a saltare”.
Alla fine ha preso la parola anche Stefano Giardi, attraverso i propri canali social, ed ha detto: “Dire che sono sconcertato è poco, io credo che a volte alle persone prende una forma di delirio da arroganza e da frustrazione, che le porta ad esternare frasi illogiche e pure offensive. Capita anche a Berlusconi, avete visto tutti, quindi può succedere anche ad altri. Tuttavia mi piacerebbe chiarire che proprio perché sono un allenatore che pensa ad allenare , sono molto interessato all’andamento del campo scuola, e poi come presidente di società ho una ovvia preoccupazione per l’andamento della mia società , che in questa situazione ha perso molto , sia in termini economici sia in termini di partecipazione ai corsi. Ma questa è un’altra storia, la società ha preparato un comunicato dove precisa la sua posizione”.
“Certo che io so bene di chi è la proprietà legale del campo scuola – prosegue -, ed è da sempre del comune, non fosse altro che per il fatto che ogni manifestazione deve essere autorizzata dall’amministrazione, e che da sempre i lavori li paga il comune, e non certo io. Su questo siamo d’accordo, però esiste una proprietà culturale, che appartiene a me ed a tutti coloro che lavorano, vivono e amano il campo scuola, senza distinzioni di professionalità. Siamo in tanti ad essere culturalmente proprietari del campo scuola, che è e resta un luogo importante, non solo per gli atleti, ma anche per le persone comuni. Io credo che a volte si scambi la mia passione e l’amore per il campo scuola per un interesse personale. Sgomberiamo il campo delle illazioni, io ci tengo a proteggere l’atletica a Siena, ma se dovessi farlo per interesse, vi garantisco che emigrare mi renderebbe molto più ricco, di quanto le miserie italiane fanno girare sull’atletica. Quindi finiamola qui la storia che il Campo Scuola è di Stefano Giardi, capisco faccia comodo tirarla fuori per deviare l’attenzione, ma in realtà la nostra società è un sodalizio molto articolato di dirigenti, tecnici e atleti, che io rappresento, ma che valgono e sono l’anima della società”.
“Come ulteriore considerazione, vorrei ricordare all’assessore che fare un richiamo a pensare a lavorare per il sottoscritto e anche per Elena Vallortigara nell’anno in cui entrambi abbiamo ottenuto il massimo dei risultati tecnici, è assolutamente fuori logica, e forse è proprio l’anno più sbagliato per poter affermare un atteggiamento distratto da parte di entrambi. Purtroppo entrambi avvertiamo il peso dei numerosi spostamenti, e non solo di 27 chilometri, ma anche di 500 (vedi l’estate a Bologna e l’inverno ad Ancona), che ci costringono agli straordinari, anche perché entrambi viviamo a Siena o nei pressi – conclude Giardi -. Mi dispiace per questa uscita completamente fuori luogo, non adeguata al livello del ruolo istituzionale che l’assessore rappresenta. Spero sia stata un uscita storta, che ci sia il tempo di riflettere, e magari nel frattempo anche di dare una smossa ai lavori del campo scuola. Con la speranza di poter inaugurare il campo prima del raduno a Tenerife di Gennaio, saremmo lieti sia io che Elena di mostrare come ci alleniamo assiduamente tutti i giorni senza distrazioni, inseguendo gli obbiettivi che presenta la stagione 2023. Ormai è tempo di elezioni, e le fibrillazioni sono a pelle per tutti, appena i nervi si saranno calmati, allora si potrà riprendere un dialogo per il resto delle durata del mandato. Tutto il resto sarà giudicato dalla Storia, grande o piccola, dipende da come sono gli uomini che la scrivono”.