Protesta, denuncia, solidarietà e speranza. La panchina rossa donata nel pomeriggio di oggi, 13 marzo, all’ospedale di Poggibonsi in località Campostaggia dai due Rotary club dell’Alta Valdelsa e della Valdelsa vuole essere questo e altro ancora: la condivisione di un problema che riguarda in particolare le donne sia fuori che dentro l’ospedale, vittime di maltrattamenti e soprusi.
“La ‘Panchina Rossa’ è frutto di un percorso di sensibilizzazione e di informazione. Rappresenta un luogo, un momento di confronto e di riflessione sulla violenza contro le donne e sui cambiamenti culturali necessari per sconfiggerla – ha commentato Simonetta Sancasciani, direttore del presidio ospedaliero di Campostaggia dell’Azienda USL Toscana Sud Est -. La sua presenza ha lo scopo di indurre i cittadini a non dimenticare e a mantenere alta l’allerta. Serve a ricordare alle donne, e non solo a loro, che non bisogna accettare nessun atto violento, a cominciare dall’uso di parole offensive o di espressioni sconvenienti quanto lesive della propria dignità, spesso il primo passo di un’escalation”.
La panchina rossa è, dunque, il simbolo architettonico, un monito visibile e permanente contro la violenza sulle donne come il “Posto Occupato” e le “Scarpette Rosse”. Il progetto “Panchine Rosse” nasce nel 2014 in collaborazione con la Circoscrizione 6 di Torino, il comitato delle pari opportunità e l’associazione Acmos per promuovere una campagna contro la violenza sulle donne; è stato l’artista Karim Cherif, writer torinese, a dipingere la prima di undici panchine di rosso con due grandi occhi, specchio dell’anima.
Dopo Torino altri Comuni italiani hanno aderito all’iniziativa. E nel 2016 gli Stati Generali delle donne lanciano il progetto “Panchina Rossa” in vista del 25 novembre, Giornata Internazionale della violenza sulle donne, rivolto ai Comuni, alle associazioni, alle scuole e alle imprese italiane.
In Toscana vi ha aderito anche l’Ausl Toscana Sud Est con un progetto dedicato, la cui referente è la dottoressa Vittoria Doretti, anima del percorso Codice Rosa, partito dall’allora Asl grossetana nel 2010 e diventato nel 2011 progetto regionale grazie a un protocollo di intesa tra Regione Toscana e Procura Generale della Repubblica di Firenze.
“Siamo felici di aderire a questo progetto con la donazione di una panchina rossa per noi altamente simbolica contro un fenomeno che purtroppo continua a esistere anche nel civilissimo e moderno 2019 – hanno commentato i due presidenti dei Rotary Club Alta Valdelsa e Valdelsa rispettivamente Fulvio De Pascalis e Francesco Bruschettini – il femminicidio non è tollerabile. Noi lo condanniamo apertamente. Ecco perché i nostri club si sono resi promotori di un service che ci auguriamo contribuisca alla sensibilizzazione contro ogni forma di violenza e in questo caso specifico sulle donne”.
Il progetto “Panchine rosse” dell’Ausl Toscana Sud Est, la cui project manager è la dottoressa Guya Monti della rete aziendale Codice Rosa di cui è responsabile Vittoria Doretti, è ambizioso e mira all’installazione di altre panchine rosse presso i rimanenti presidi ospedalieri dei propri territori aretini, senesi e grossetani, confidando in generosi donatori sensibili alla problematica.
“Ringrazio tutti – ha aggiunto Doretti – perché per contrastare in modo efficiente la violenza occorre la profonda sinergia tra enti, istituzioni e associazioni e sopratutto il sostegno corale del lavoro delle operatrici dei centri antiviolenza territoriali”.
L’obiettivo è anche quello di diffondere l’iniziativa, coinvolgendo le zone distretto aziendali, i comuni di riferimento, riutilizzando panchine già preesistenti o istallandone di nuove, per creare un percorso “panchine rosse” negli spazi pubblici: parchi, litorali con lungomare, angoli panoramici dei paesi. Il progetto mira, inoltre, al coinvolgimento delle scuole con la disponibilità degli studenti nella decorazione delle stesse o dove possibile con la partecipazioni di artisti.“Da qui a un anno faremo il possibile perché ci sia una panchina rossa come questa in ogni ospedale della nostra azienda – ha promesso il direttore sanitario dell’Ausl Toscana Sud Est Simona Dei – . Sono convinta che ce la faremo. Il nostro è un territorio molto sensibile e generoso”.