Denunciato per uccisione e maltrattamento di animali. Il reato è stato contestato a un guardiacaccia, accusato anche di spargimento di esche avvelenate all’interno di un’azienda faunistico venatoria della provincia senese.
L’operazione è stata condotta, in maniera congiunta, dal personale del Comando Stazione Forestale di Montalcino e della Polizia Provinciale di Siena.
Si deve tornare indietro di qualche mese per ricostruire i fatti che hanno portato alla denuncia dell’uomo.
Le indagini sono iniziate nel mese di marzo a seguito di una denuncia inerente l’avvelenamento di un cane che aveva ingerito una polpetta durante una passeggiata con il padrone lungo una strada che attraversa l’istituto faunistico. L’animale era poi deceduto, dopo sofferenze, nonostante le cure del veterinario.
In seguito a questo fatto, non nuovo nella zona, Forestale e Polizia Provinciale avevano iniziato le indagini con diversi sopralluoghi nell’azienda faunistico-venatoria, in esito ai quali erano state rinvenute alcune esche, poi risultate riempite con un potente pesticida, ed un esemplare di gazza uccisa dallo stesso veleno, come accertato dal Laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Firenze.
Per alcuni mesi l’area era stata tenuta sotto osservazione alternativamente dal personale della Polizia Provinciale di Siena e da quello del Comando Stazione Forestale di Montalcino, per evitare il ripetersi di ulteriori spargimenti di esche avvelenate, oltre che per cercare di individuare i presunti responsabili. A questo fine è stato fatto ricorso anche ad apparati tecnologici in grado di monitorare il territorio.
Tale attività investigativa ha permesso di correlare la presenza del Guardiacaccia dell’azienda ad alcune esche avvelenate con fitofarmaci, che lo stesso aveva sparso lungo il recinto di ambientamento e la voliera dove vengono tenuti i fagiani prima della loro immissione nel territorio aperto, allo scopo di sopprimere animali selvatici possibili predatori. Tali esche erano state rinvenute con l’ausilio di un’unità cinofila antiveleno.
Nei giorni scorsi, a seguito di una perquisizione eseguita su delega della Procura della Repubblica di Siena, sono state rinvenute ulteriori esche già confezionate ed il veleno, custoditi in un fondo agricolo a disposizione del Guardiacaccia. Alla perquisizione ha partecipato anche personale del Servizio veterinario dell’Asl di Siena.
L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Siena per il reato di uccisione e maltrattamento di animali.
Il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Provinciale, in funzione delle loro competenze specialistiche nell’antibracconaggio, sono impegnati costantemente a contrastare la diffusa, quanto odiosa, pratica di disseminazione nell’ambiente urbano e rurale di bocconi riempiti con ogni genere di sostanze velenose e che provoca ogni anno numerosissime vittime tra animali selvatici, anche appartenenti a specie protette, e animali domestici, oltre a costituire un serio pericolo anche per l’uomo.
(foto d’archivio)