Questa mattina il dottor Giuseppe Panzardi, direttore del 118 di Siena e Grosseto, ha annunciato le proprie dimissioni. Un gesto che ha colto di sorpresa la categoria dei medici, tanto che sono in tanti a chiedere il ritiro delle stesse. Il dottor Roberto Monaco, presidente dell’Ordine dei medici è il primo a dire che “spero che Giuseppe Panzardi ci ripensi, è una persona di cui riconosco la competenza e la correttezza”.
Panzardi ancora non ha chiarito ufficialmente le ragioni di tale decisione, ma da più parti sembrerebbe una scelta legata ai problemi di organico denunciate in diverse occasioni: in primis medici del 118 ed Anaao Toscana. Il presidente dell’Ordine Monaco, che afferma di non avere idea dei motivi delle dimissioni, commenta: “Bisognerebbe chiedere al diretto interessato. Da parte mia c’è la massima stima e solidarietà per il dottor Panzardi. Io conosco bene le responsabilità a cui è chiamato, dopotutto, io stesso ho ricoperto quel ruolo prima di lui”.
In merito alla situazione complessiva, Monaco lancia un appello al potere politico: “Mi sembra evidente che tutta questa situazione debba far pensare ad una urgente riforma del sistema di emergenza-urgenza. Da parte nostra c’è la volontà di dialogare con tutti, magari facendo un tavolo con la stessa Regione e con l’assessore Bezzini”. Sulla carenza di personale commenta: “I medici devono essere messi nella miglior condizione possibile per fare adeguatamente il proprio lavoro. Una delle priorità dovrebbe essere ripristinare i corsi Deu (Dipartimento emergenza urgenza), necessari alla formazione di nuovo personale, e che non si tengono più da anni”.
Monaco continua: “Il problema della non appetibilità della professione non è legato solo al salario, quanto alle garanzie contrattuali. Tanti medici oggi sono ancora convenzionati, mentre si dovrebbe ragionevolmente pensare ad una conversione del contratto per rendere i medici dipendenti”. Riguardo alle Pet (postazioni di emergenza territoriale) senza medici ed infermierizzate, Monaco è convinto che “medici ed infermieri debbano lavorare insieme”.
Emanuele Giorgi