Buran ( e non Burian visto che è il nome di un vento gelido caratteristico delle steppe della pianura sarcastica a ovest degli Urali) era stato previsto ben 4 giorni fa. Tutti noi sapevamo che avrebbe portato la neve, ma come sempre Siena si è trovata impreparata. Aldilà delle varie criticità verificate in varie parti della città (fuori porta Ovile ben 4 mezzi della Tiemme intraversati – Nessun danno alle persone e ai veicoli, ma traffico ko) fin dalle prime ore del mattino, qualcuno mi deve spiegare come mai in una città intelligente non è stato pensato di pulire e mettere in sicurezza le strade che portano al policlinico. Ritengo che la prima cosa da fare nel 2018 , ma ancora prima nel tempo, sia quella di dare la possibilità di arrivare in tranquillità all’ospedale. Ebbene questa mattina alle 7 non si viaggiava né su viale Bracci, né sulla strada che da Montarioso porta alle Scotte. Neve e ghiaccio che praticamente hanno di fatto triplicato i tempi di percorrenza di quanti a quell’ora si stavano recando al policlinico. I rischi sono immaginabili. E cosa dire delle strade interne allo stesso ospedale eccetto l’ingresso principale coperto, per la fortuna di quanti avevano scelto questo ingresso, da un tunnel, ma tutto il resto era un’impresa perché nessuno aveva pensato che stavano arrivando persone anziane, donne e uomini che riescono a camminare solo con le stampelle e un bastone, oppure su una carrozzina. Sì, l’ospedale non è una cittadella del piacere, bensì accoglie gente con varie, anche gravi, patologie. L’unico sale buttato in qua e là e neve spalata li abbiamo notati solo nei parcheggi che incidono intorno alle Scotte. Numerosi i pazienti che dovevano sottoporsi ad un esame prenotato da mesi. Sono arrivati perché non avevano potuto disdire la visita nei tempi previsti perché avrebbero comunque dovuto pagare per non aver avvisato in tempo. La neve portato da Buran forse non sarebbe bastata a non dover sborsare la cifra prevista. E così sono arrivati scivolando su neve e ghiaccio rischiando di cadere da un momento all’altro compresi i volontari o i familiari che li stavano accompagnando. La neve ha imbiancato Siena e per qualche ora l’ha resa migliore, poi il sole ha fatto tornare a galla tutti i vizi e i disservizi di un tempo di questa città le cui mura medioevali non possono più proteggerla come secoli fa.
Cecilia Marzotti
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