Un centinaio di insegnanti protestano davanti all’ufficio scolastico provinciale per punteggi sospetti delle graduatorie. Arrivano i carabinieri
La scuola non è ancora ricominciata che già si preannuncia un autunno di fuoco. Anche perché stante così la situazione, tutto andrà avanti fino ad eventuale nuovo ricorso al Tar. Ma dobbiamo fare un passo indietro per capire cosa è successo e che ha portato, nel pomeriggio, un centinaio di insegnanti delle scuole dell’infanzia e delle primarie a presentarsi per protesta davanti al provveditorato. E proprio davanti all’ufficio scolastico provinciale hanno chiamato anche i carabinieri.
Ma la presenza dei militari non è servita agli insegnanti per avere la risposta che volevano, cioé la sospensione dei ruoli per ricontrollare i punteggi.
Il problema nasce con l’inserimento in graduatoria ad esaurimento di centinaia di insegnanti (circa 250 nella primaria e 300 nell’infanzia), vincitori di ricorso, che però sono stati inseriti con i punteggi maturati nelle graduatorie di istituto. Punteggi che sono diversi rispetto a quelli delle Gae (graduatorie ad esaurimento, ndr), cosa che ha dato origine a discriminazioni in una situazione che, a detta degli insegnanti, sarebbe di totale mancanza di trasparenza.
Le insegnanti che si sono sentite discriminate e ‘scavalcate’, già nei giorni scorsi (dopo la pubblicazione delle graduatorie post inserimenti dei diplomati) avevano fatto richiesta di accesso agli atti e diffidato l’ufficio scolastico provinciale dal procedere con le assegnazioni prima di una verifica accurata dei punteggi sulla base di criteri che fossero uguali per tutti.
Il punteggio di chi era già iscritto in Gae presenta infatti il dettaglio dei punti per abilitazione, servizio pregresso, servizio svolto dopo l’abilitazione ed eventuali altri titoli. In questo modo è possibile controllare la correttezza dei punti attribuiti. Invece i ricorsisti inseriti a seguito di sentenze hanno in Gae solo il punteggio totale, senza alcun tipo di dettaglio, rendendo impossibile qualsiasi verifica.
In altre province toscane, ne è un esempio Prato, le convocazioni sono state rinviate, sospese in attesa di controllare le posizioni di tutti.
L’Ufficio scolastico provinciale di Siena, invece, è andato avanti per la propria strada, assegnando i ruoli nonostante le proteste.
Alcuni insegnanti presenteranno esposti ai carabinieri segnalando i vizi della procedura; dopodiché dovranno rivolgersi a un avvocato e presentare ricorso. Intanto, dopo i ruoli, il problema si sposta ora alle singole scuole che, per la chiamata diretta degli insegnanti per gli incarichi annuali e le supplenze, dovranno seguire la medesima graduatoria, che rischia di essere viziata da errori anche importanti. Lo dimostra il fatto che stamattina un contratto a tempo indeterminato è stato prima firmato e poi revocato nel giro di pochi minuti; e che anche da un controllo sommario effettuato solo sui primi nomi delle liste si sono dovuti fare aggiustamenti di decine di punti.
Katiuscia Vaselli