Caporalato, la Cgil: “A Siena il fenomeno non incide, ma va fatta attenzione”

Dodicimila lavoratori, di cui 9500 a tempo determinato. Un salario contrattuale che va dal minimo di 7,73 euro all’ora per la tariffa di raccolta per la vendemmia ai 10,36 euro sempre all’ora per gli operai super specializzati. La maggior parte dei contratti sono a tempo determinato ed hanno una durata di 1-2 mesi. Sono i dati che la Flai Cgil ha fornito stamani sul lavoro stagionale agricolo, proprio nel momento in cui nei filari di vino senesi si fa la vendemmia. “Per ora il capolarato non incide ma va fatta attenzione perchè potrebbe attecchire anche nel nostro territorio, per questo abbiamo deciso di svolgere un’azione di contrasto preventivo”.Così ha parlato il segretario provinciale Flai Giubbolini che, proprio per combattere questo fenomeno che ha colpito le campagne del sud Italia, stamani nella sede cittadina della Confederazione ha presentato il “Sindacato di strada“. Con questa formula l’organizzazione di rappresentanza svolgerà un’azione capillare sul territorio incontrando direttamente gli stagionali dell’agricoltura nei luoghi di lavoro o nei posti di ritrovo, nelle piazze o nelle rotonde dove vengono, purtroppo, a volte “ingaggiati” dai caporali. Attraverso il ‘Camper dei diritti’ la Flai si muoverà sul territorio diffondendo materiale informativo sul contratto provinciale di lavoro. ” Seguiremo i lavoratori stagionali che sono per lo più giovani alla prima esperienza o persone che usano la vendemmia come ‘salvagente’ economico perché magari vivono situazioni di difficoltà – spiega il segretario provinciale della Flai-Cgil , Roberto Giubbolini -. Daremo informazioni su diritti e doveri, soprattutto per combattere fenomeni come lavoro nero o grigio. L’iniziativa comincia oggi, lavoreremo in zone come la Valdorcia e Montalcino”. “I dati economici in Toscana ci dicono che il lavoro nero e grigio pesa molto sull’economia – continua Fabio Seggiani, segretario provinciale Cgil -.Per questo come Cgil ci impegniamo a difendere i diritti di tutti, vorremmo che la concorrenza si bassasse sulla qualità del prodotto e non sulla base del ribasso dei costi e dell’illegalità”. Sull’argomento della vendemmia e tornata nuovamente, dopo il comunicato mandato ieri (link qui), la Coldiretti. ” Le stime della produzione di vino nella provincia di Siena e più in generale in tutta la Toscana fanno ben sperare, con un 10% – così inizia la nota-. Negli anni passati, la vendemmia era l’occasione per tantissime persone di ogni età di trovarsi insieme a lavorare e socializzare, era il momento per i ragazzi appena usciti dalla scuola superiore di mettere insieme il primo stipendio. Oggi non esiste più tutto questo “. Stamani è intervenuto il direttore provinciale dell’associazione Simone Solfanelli. “Sostanzialmente quella che era un’attività per giovani si è modificata, perché alcuni strumenti come i voucher non ci sono più – spiega -. Il sistema è ora molto complicato e non è più gradito alle aziende. Ora alcune imprese offrono servizi ‘chiavi in mano’. Noi vogliamo che tutti nell’agricoltura rispettino la legge. Le aziende che offrono questa possibilità devono rispettare le normative”.

Marco Crimi