Pace, integrazione, presenza costante, libertà, protezione e presenza: parole che tutte insieme racchiudono il nuovo calendario dell’Arma presentato questa mattina nella sala delle bandiere dal comandante provinciale dei carabinieri di Siena colonnello Stefano Di Pace (nella foto, sotto).
Colori vivaci artisti di varie nazionalità che mese dopo mese hanno tratteggiato la loro idee e pensieri sui e dei carabinieri, e ancora una volta questo calendario diventa un’opera d’arte da collezionare, tenere da parte come ricordo di un anno importante e capace, forse, di nuove strategie mediatiche e di una svolta in una società sempre più globale. Come ha sottolineato lo stesso colonnello Di Pace è un proseguo dei due anni precedenti: il 2016 dedicato alle opere pittoriche, il 2017 alle arti grafiche e il 2018 dà spazio anche ad artisti stranieri. E quella pace, integrazione e libertà ricorrono mese dopo mese. Troviamo il corazziere di colore (ma i carabinieri hanno già arruolato da tempo nelle loro file degli stranieri), notiamo l’integrazione e la libertà che va oltre i confini italiani con varie missioni di pace in varie parti del mondo dove il carabiniere indossa il casco blu dell’Onu.
E’ accanto ad altri militari (Folgore, Finanza, Marina, bersaglieri, aeronautica) per insegnare la civile convivenza a chi è stato costretto a vivere con le bombe e sotto le bombe. Il calendario 2018 è un caleidoscopio tra passato, presente futuro.
E’ vero. Il calendario dei carabinieri è praticamente come gli alamari e la fiamma per quanti hanno deciso di indossare quella divisa. Ne sanno qualcosa gli stessi carabinieri, ma anche i numerosi e silenziosi cittadini che sono vicini all’Arma.
Cecilia Marzotti