Un bilancio a tutto tondo quello che tratteggia il comandante provinciale dei carabinieri Giorgio Manca nell’ultimo giorno della sua permanenza nel senese. Il colonnello racconta dei successi e degli insuccessi (pochi ad onor del vero stando alle sue parole) di questi due anni di vita a capo degli uomini dell’Arma nella nostra provincia. Manca non indietreggia neppure a domande delicate che gli rivolgono i giornalisti presenti nel salone delle bandiere.
E’ qua, infatti, che campeggiano i vessilli delle diciassette contrade che i priori lo scorso anno hanno voluto regalare ai carabinieri a suggello del profondo legame che coniuga la divisa dei carabinieri con la città di Siena. Giorgio Manca arriva a Siena da Bruxelles due anni fa e subito si rende conto che è davanti ad una realtà che come lui stesso definisce sprigiona una “magica follia” che si chiama Palio.
Ne rimane incantato, ma è pur sempre un carabiniere e si rende conto che alla nostra Festa mancano i più elementari requisiti di sicurezza. Insieme al questore con il quale “ho stretto un meraviglioso rapporto di collaborazione, con il procuratore che mi ha sostenuto in varie iniziative e mi ha consigliato cosa fosse la cosa migliore esattamente come l’ex prefetto Saccone”, arriviamo ai giorni nostri quando nella piazza per i giorni della Carriera possono accedere 18mila persone, contro le 50mila degli anni passati.
La sicurezza prima di tutto. Il mondo è cambiato e deve fare i conti anche con importanti minacce esterne anche se come afferma lo stesso Manca “da noi abbiamo la fortuna di non averle”.
Lo stesso colonnello ringrazia oltre al procuratore capo Salvatore Vitello e tutta la magistratura senese, al questore Maurizio Piccolotti, alle contrade ai contradaioli, tutti i sindaci dei Comuni della nostra provincia anche i giornalisti “con i quali ho avuto un rapporto leale. Voi siete il volano del nostro lavoro verso i cittadini. Questi ultimi sono al centro della nostra fatica e per loro impieghiamo tutte le nostre forze per dar loro sicurezza”.
In questo saluto a Siena il colonnello non manca di indicare alcune cifre. Due anni durante i quali sono state denunciate 13.881 persone, arrestate 412. Mentre i servizi di vigilanza (gli uomini non sono molti e quindi anche le stesse pattuglie) sono arrivati a quota 59mila durante i quali sono stati individuati 247mila soggetti e controllati 233mila mezzi. Per droga in 24 mesi arrestate 91 persone e denunciate a piede libero 240. Sequestrati 23 chili di stupefacente.
E in questa scansione numerica fa accapponare la pelle l’aumento esponenziale di violenze di famiglia. Ovunque sul territorio ci sono carabinieri individuati per ascoltare, capire ed intervenire. E un maresciallo donna (Silvia Pepi) qualche giorno fa è andata completare la squadra di pg presso la Procura.
E ancora la caserma di viale Bracci chiuderà nel 2018 e il comando provinciale si trasferirà nella sede dell’ex Banca d’Italia, mente nella caserma di San Francesco arriverà l’associazione dei carabinieri in congedo. Il colonnello Manca parte per Roma e sarà capo ufficio del 5 reparto dello stato maggiore della difesa. Al suo posto il parigrado Stefano Di Pace. Cambio anche al comando della compagnia. Al posto di Alberto Pigozzo è arrivato Alberto Pinto.
Cecilia Marzotti
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