Aveva tra gli slip tre mini crllulari, un caricabatterie ed una pennetta wi-fi che avrebbe dovuto portare al familiare detenuto nel carcere di Ranza.
Ma è stata scoperta durante i controlli della polizia penitenziaria, fatti insieme al gruppo cinofili della guardia di finanza, a chi andava a fare i colloqui con chi si trova dentro la struttura.
Ad insospettire il personale della penitenziaria è stato il comportamento di un cane. Il detenuto a cui sarebbero stati indirizzati gli oggetti è stato posto in isolamento .
A darne notizia è la Uilpa Polizia penitenziaria di San Gimignano. Il sindacato fa poi il suo plauso agli agenti “che hanno svolto in modo encomiabile il proprio lavoro ed al gruppo cinofili della guardia di finanza a cui va il nostro ringraziamento per il supporto”.
Per la Uilpa Polizia penitenziaria “questa è la dimostrazione, come le tante altre che avvengono negli altri istituti d’Italia, che nonostante tutte le nuove leggi garantiste susseguitesi negli anni, nonostante l’aumento delle attività trattamentali per la rieducazione ed il reinserimento dei detenuti, c’è chi comunque continua a delinquere fermato solo dalla professionalità della polizia penitenziaria, che nonostante la carenza di personale e turni massacranti, continua a svolgere al meglio i propri compiti istituzionali”.
Da qui parte la denuncia della “mancanza di personale in un istituto che per la tipologia di detenuti che ospita non può permettersi lacune in posti di servizio determinanti per la sicurezza ma che ad oggi, per mancanza di personale deve rinunciare o aumentare il carico di lavoro al personale assegnandogli più posti di servizio”.