Carceri, Franceschelli e Boldrini visitano Ranza: “Manca il personale ma le condizioni detentive sono dignitose”

“Abbiamo riscontrato una carenza di personale di polizia penitenziaria ma anche di educatori. C’è un problema di sovraffollamento anche se non è eccessivo – 319 detenuti a fronte di una capienza di 217. Le condizioni detentive sono dignitose con celle di uno, massimo due detenuti ed è presente un apprezzabile polo di formazione universitario dove i detenuti possono studiare e crearsi le basi per una nuova prospettiva futura”.

Lo sottolineano il senatore Silvio Franceschelli e l’onorevole Laura Boldrini del Partito Democratico che, insieme al sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci, si sono recati in visita alla casa di reclusione di Ranza. Nell’istituto hanno incontrato la direttrice, Maria Grazia Giampiccolo, il comandante di polizia penitenziaria e si sono intrattenuti in colloqui con alcuni detenuti. Una visita che rientra nella campagna “Bisogna aver visto – emergenza carceri” lanciata su scala nazionale dal Partito Democratico per attirare l’attenzione sull’emergenza carceri che oggi segna l’ennesimo suicidio.

“Ciò che occorre rafforzare nel carcere di Ranza– sottolineano i due parlamentari – è l’integrazione tra il territorio e la casa di reclusione perché la sua posizione, così isolata, è penalizzante. Sicuramente occorre fare di più per sostenere gli sforzi di investimenti sul carcere”.

“Più in generale – aggiungono i Franceschelli e Boldrini – il Governo, invece di mettere in atto misure alternative alla detenzione, continua ad istituire nuovi reati o ad inasprire le pene di reati già esistenti, basti pensare ai decreti rave, Caivano e Cutro. Questo vuol dire che ogni mese entrano 330 nuovi detenuti nel sistema carcerario italiano, come indicato dall’ultimo Rapporto di Antigone. A dicembre 2023 c’erano già 60 mila detenuti a fronte di una capienza nelle carceri di 51mila detenuti. Non vorremmo tornare ai livelli della sentenza Torreggiani del 2013 per cui la Corte Europea dei diritti umani ci condannò proprio per trattamenti di detenzioni incompatibili con il rispetto della dignità umana. In quel momento vi erano circa 67 mila detenuti nelle nostre carceri. Faremo di tutto per impedire che questo accada” concludono i parlamentari democratici.

“L’amministrazione comunale pur non avendo competenza diretta – ha detto il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci – si è attivata ed è riuscita, nel periodo del Covid, a fornire al Dap, che ha deciso di allocare uno stanziamento iniziale di 2,3 milioni di euro, uno studio di fattibilità tecnica ed economica per portare acqua potabile e gas metano nella struttura carceraria che al momento ne è sprovvista. Ringrazio i nostri parlamentari per l’attenzione che pongono su un tema rispetto al quale troppo spesso anche noi amministratori ci siamo sentiti soli. Un’occasione proficua per vedere con i loro occhi la condizioni del carcere ed hanno potuto raccogliere molte luci e qualche ombra ma che non nascono oggi ma quando la casa di reclusione è stata pensata in quella zona” conclude Marrucci.