Siena

Cardiologia delle Scotte, la gestione appropriata del percorso del paziente con patologia valvolare

Offrire una panoramica approfondita sulle più recenti evidenze cliniche e sulla gestione appropriata del percorso del paziente con patologia valvolare.

Questo l’obiettivo del corso organizzato il 24 febbraio, all’Hotel il Piccolo Castello a Monteriggioni, dedicato alla centralità del paziente nella rete integrata per il trattamento Tavi e organizzato dal dottor Massimo Fineschi, responsabile della cardiologia interventistica dell’azienda ospedaliero-universitaria senese insieme ai colleghi dell’Asl Toscana sud-est Ugo Limbruno, direttore Uoc Cardiologia dell’ospedale di Grosseto e Leonardo Bolognese, direttore dipartimento Cardio-toraco-neurovascolare dell’ospedale di Arezzo. All’evento parteciperanno professionisti esperti del settore provenienti da Siena, Arezzo e Grosseto in un’ottica di grande collaborazione e confronto scientifico.

“La stenosi aortica – spiega il dottor Fineschi – è una delle più frequenti valvulopatie, il 3,4% della popolazione ultra 75enne ne è affetta e, di questi, 75,6% sono sintomatici. Questa patologia se non trattata ha un’evoluzione molto rapida: circa il 50% dei pazienti affetti dalla forma severa sintomatica muore entro 2 anni dall’insorgenza dei sintomi, è dunque plausibile prevedere che con l’invecchiamento della popolazione diventi un problema di salute pubblica sempre più rilevante”.

Come evidenziato dalle linee guida 2021 della Società europea di Cardiologia sulla gestione della stenosi aortica, la sostituzione transcatetere (Tavi) è la scelta raccomandata di intervento per i pazienti di età maggiore di 75 anni così come per ulteriori gruppi di pazienti di età minore di 75 anni che presentano specifiche condizioni clinico anatomiche.

“Ad oggi – conclude Fineschi – la Tavi risulta essere ancora sottoutilizzata: i pazienti trattati sono circa il 50% di quanti, secondo le linee guida Esc2021, sarebbero candidabili al trattamento. Aspetti centrali nella gestione ottimale del paziente valvolare sono l’approccio multidisciplinare e l’adozione di un percorso strutturato in ambito diagnostico-terapeutico, orientato a migliorare e a rendere omogeneo l’accesso alle cure, anticipare la diagnosi della patologia e ridurre i tempi che intercorrono tra la diagnosi ed il trattamento”.

marco crimi

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