Un vero e proprio grido di allarme quello che lancia Floramiata azienda leader da 40 anni nella produzione di piante da interno con sede a Piancastagnaio.
La carenza di acqua che si sta verificando in questo periodo sta preoccupando molto non solo i singoli cittadini e le famiglie, ma anche alcune tipologie di aziende, come chi ad esempio, lavora con le piante e quindi necessita di una certa quantità di acqua per l’irrigazione ed il mantenimento. A manifestare la problematica, in una settimana nella quale anche la stessa Coldiretti Siena aveva fatto eco alla situazione evidenziata da Acquedotto del Fiora, è l’Amministratore Delegato di Floramiata Roberto Leo: “Comprendendo benissimo la situazione attuale, il problema oggettivo di carenza d’acqua c’è ed è pesante per tutti. Rispettando le esigenze di tutti però non possiamo non evidenziare la nostra situazione. La carenza d’acqua quest’anno si somma ad un forte aumento delle temperature e noi siamo passati dai circa 2000 m³ di acqua del passato, ai circa 800-900 m³ di oggi, quando il nostro fabbisogno ottimizzato necessario è di circa 1400 m³. Ovviamente vista la nostra tipologia di azienda, anche se per un breve periodo si pensasse di ricorrere a fermi produttivi con riduzione al minimo di personale, le piante comunque morirebbero, e sarebbe un danno enorme.”
Le piante di Floramiata, associata Coldiretti Siena, sono un patrimonio importante e prezioso, il fatto che siano piante tropicali permette qualche giorno in più di autonomia, ma la situazione è comunque molto critica. Lo stesso Amministratore Delegato Roberto Leo ha voluto informare i sindaci della zona con una lettera portandoli a conoscenza della situazione. Eccone un piccolo estratto:
“(..) Stiamo ricevendo tra 800 e 900 m³ di acqua. L’effetto del disavanzo è che abbiamo autonomia ancora per 2-3 giorni. Abbiamo urgenza del ripristino del quantitativo iniziale per assicurare la continuità di lavoro e di prodotto. Vi ricordo che la Floramiata, grazie al sostegno del nuovo azionista che ha rilevato la società a seguito delle vicissitudini a voi ben note, ha pesantemente investito (e ulteriori piani di investimento, sicuramente superiori alla media delle società delle stesse dimensioni, sono già stati pianificati per il triennio in corso) per assicurare la continuità aziendale e i posti di lavoro così come dai nostri incontri precedenti “
Una situazione critica dunque, che vede coinvolta una delle eccellenze del territorio. Floramiata con i suoi 30 ettari di serre coltivate con piante oltre ad una parte esterna di vivaio è tra le realtà più grandi in Europa. Il danno colpirebbe purtroppo anche i 140 lavoratori dell’azienda.
“Abbiamo poca autonomia cosi, – conclude l’AD Roberto Leo – quello che auspichiamo è che il sistema di distribuzione tenga conto di certe esigenze. Penso che qualcosa di meglio si possa fare, senza comunque penalizzare nessuno. Vogliamo farci sentire affinché si possa sbloccare una situazione che sta creando molta apprensione”