Stato d’agitazione e astensione facoltativa dalla mensa ordinaria di servizio per gli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Santo Spirito.
La mobilitazione è stata indetta dai rappresentanti dei sindacati di categoria Sappe, Osapp, Fns Cisl e Cgil ed è stata comunicata in una lettera indirizzata a Giovanni Russo, capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, a Massimo Parisi, direttore generale del Personale e delle risorse, al Prefetto Matilde Pirrera, a Gloria Manzelli, provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, ed infine ad Antonella Grella, direttrice del carcere di Siena.
Le sigle chiedono anche un confronto con il provveditore entro dieci giorni – la lettera è stata inviata oggi – e fanno sapere che se non verranno prese in considerazione manifesteranno davanti all’ufficio regionale dell’amministrazione penitenziaria di Firenze.
All’origine della protesta il problema atavico che caratterizza Santo Spirito: quello della carenza di personale. La forza operativa del reparto, viene spiegato, è composta da 37 uomini e 9 donne. Un numero tollerabile – sostengono le organizzazioni – ma il problema si pone quando a questa cifra vengono tolte 9 unità addette alle cariche fisse, 5 che saranno distaccate in un’altra sede, 5 che sono pronte ad andare al centro di medicina ospedaliera di La Spezia, 2 sospese.
Di qui i sindacati parlando in un personale “allo stremo” per “massacranti condizioni di lavoro” e sottolineano i “prolungamenti anche fino a 12 ore di servizio continuativo”, i “riposi revocati”, la “soppressione di servizi” e la “chiusura di uffici” come quello matricola.
“In sintesi con 21 poliziotti incardinati nel servizio a turno ad una carenza di personale pari al 25% – si legge – non si riesce ad attendere quella che è la missione del corpo: “garantire l’ordine all’interno dell’Istituto”” ed inoltre, si legge ancora, “non si riesce a garantire al personale la fruizione dei diritti soggettivi”.
MC