Carenza personale Ata, Flc Cgil Siena: “La situazione è drammatica. E l’Autonomia differenziata smantella l’istruzione pubblica”

“Stiamo assistendo allo smantellamento del sistema di istruzione pubblica statale che giungerà a conclusione con l’Autonomia differenziata, se vogliamo salvaguardare il sistema unitario di diritti universali sancito dalla nostra Costituzione occorre che questa legge scellerata sia abrogata subito”.

A dirlo è la segretaria della Flc Cgil Anna Cassanelli presente con una delegazione della sigla al presidio del sindacato davanti all’Ufficio scolastico regionale.

“Voglio lanciare un appello accorato a firmare il referendum contro questa legge che fa carta straccia della coesione sociale e territoriale che sono alla base della nostra Repubblica”, ha aggiunto.

La manifestazione intendeva chiedere più posti per il personale Ata nelle scuole. “La situazione degli organici nella nostra provincia, come denunciamo da anni, è drammatica come nel resto della Toscana”, ha proseguito Cassanelli

“Le segreterie, a fronte di una mole di lavoro crescente, che richiede professionalità sempre più elevate (basti pensare alla gestione delle pratiche pensionistiche tramite il portale INPS Passweb), sono al collasso. Quest’estate, poi, dovranno gestire le graduatorie ATA e docenti due procedure propedeutiche al corretto avvio dell’anno scolastico che si sono concluse, con estremo ritardo, a giugno, – prosegue la sindacalista – non so come faranno le segreterie scolastiche a gestire tutto entro il primo settembre, sono davvero molto preoccupata”.

“Non meno grave è la condizione in cui lavorano i collaboratori scolastici, soprattutto negli istituti comprensivi che spesso hanno plessi ubicati in 3 o 4 Comuni diversi, – aggiunge Cassanelli – il numero basta a malapena a garantire le pulizie minime, figuriamoci la sorveglianza e la sicurezza o l’assistenza agli alunni diversamente abili. Infine, ma non in ordine di importanza, ci sono gli assistenti tecnici; pensate che a Siena ce n’è solo 1 per 3 o 4 istituti comprensivi, vale a dire una sola persona per 20 o anche 25 plessi scolastici”.