La vita è un’avventura meravigliosa. Si inerpica lungo strade tortuose, pone sul tuo cammino ostacoli insormontabili e spesso sembra che non vi sia alternativa al lasciarsi semplicemente sovrastare dallo scorrere degli eventi. Poi, a volte, succede che una mano si allunga nella tua direzione. Una mano esperta, guidata da una mente brillante. Questa è la storia di Carlo Banchelli, paziente dell’immunologia oncologica del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena che si è trovato a nascere per una seconda volta, grazie alle cure sperimentali effettuate a Siena, che gli hanno consentito di sconfiggere un melanoma metastatico per il quale gli era stata data un’aspettativa di vita di tre mesi.
Rinascere e vincere una battaglia enorme, eventi che ti spingono a lanciare un messaggio di speranza o semplicemente a voler riprendere in mano quello che si credeva perso. Carlo nel 2015 ha percorso a piedi oltre 1000 km nel cammino di Santiago, in ricordo di un caro amico che non ce l’aveva fatta, un viaggio in memoria di chi, come lui, ha combattuto contro un male imprevedibile e feroce. Ora, accompagnato proprio dalla moglie di quel suo amico –  Meri Calamai – e dalla cagnolina Megi, Carlo è partito per affrontare una nuova sfida.
“A distanza di un anno dal mio cammino avventuroso di oltre 1000 km sulle vie per Santiago di Compostela – spiega Carlo Banchelli – visto il protrarsi delle mie ottime condizioni di salute, conseguite con le cure nel reparto di immunoterapia oncologica dell’ospedale di Siena, sono pronto per ripartire per un nuovo cammino. La motivazione che mi spingerà lungo i 500 km della Via di Francesco è la solita: dare nuove certezze ai malati oncologici come me, sulle nuove frontiere raggiunte dall’immunoncologia. Partendo dal suggestivo Santuario de La Verna, cercherò di raggiungere Piazza San Pietro in Vaticano, passando da bellissime cittadine come Sansepolcro, Gubbio, Assissi, Foligno, Trevi, Spoleto, Piediluco, Rieti e molti altri piccoli borghi sperando di riuscire a trasmettere un messaggio a più persone possibili, che possa dare nuovi orizzonti a chi, come me, è stato colpito dal ‘male del secolo'”.
Anche questa volta, durante il cammino, sarà supportato dal team medico del reparto diretto dal dottor Michele Maio e dallo psico-oncologo del reparto, Ivan Parla, neo presidente della onlus Aquattromani, che aiuta i pazienti in cura presso il reparto di immunoterapia oncologica.
“L’entusiasmo e la grande motivazione di Carlo – conclude lo psico-oncologo Ivan Parla – possono essere di esempio e stimolo per molti altri pazienti, ridando loro fiducia e grinta nell’affrontare sfide che, a volte, possono sembrare insormontabili. Ogni paziente vive la malattia in modo soggettivo ma è molto importante anche condividere esperienze, emozioni e sentimenti proprio in reparto, per guardare avanti con fiducia”.
Speranza e determinazione, un chiaro esempio di quanto la fiducia nel prossimo possa portare a enormi risultati. Carlo Banchelli prosegue nel suo cammino, per lui, per il suo amico e per il desiderio che tutti, un giorno, possano trovare la loro strada da percorrere con un sorriso, leggeri.